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Saluti romani anche a Centocelle dopo Acca Larentia: trenta neofascisti al corteo per Alberto Giaquinto

Ancora saluti romani a Roma, questa volta nel quartiere Centocelle: trenta neofascisti hanno ricordato Alberto Giaquinto, indaga la Digos

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Dopo le polemiche sul caso Acca Larentia, a Roma si bissa: nella tarda serata di martedì 9 gennaio circa trenta neofascisti si sono riuniti nel quartiere Centocelle per rendere omaggio ad Alberto Giaquinto e, anche in questa occasione sono spuntati i saluti romani. La Digos ha avviato le indagini.

Saluti romani a Centocelle, i fatti

Come ricostruisce ‘Repubblica’, nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2024 nella piazza dei Mirti del quartiere di Centocelle, a Roma, circa trenta neofascisti si sono radunati per commemorare Alberto Giaquinto.

Durante il raduno non sono mancati i saluti romani, addirittura poche ore dopo che nello stesso quartiere era stata posata la pietra d’inciampo dedicata ad Aldo Ercoli, ucciso nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio circa trenta neofascisti si sono radunati nel quartiere Centocelle, a Roma, per ricordare Alberto Giaquinto. Non sono mancati i saluti romani. Indaga la Digos

‘Rainews’ riporta che la vicenda è oggetto di indagine da parte della Digos.

Come riporta ‘Ansa’, l’iniziativa è arrivata dal Movimento politico rivoluzionario Azione Frontale nella persona del presidente Ernesto che su X ha condiviso una foto che mostra un mazzo di fiori e ha aggiunto la didascalia: “Il ricordo si onora con l’azione”.

Chi era Alberto Giaquinto

Alberto Giaquinto era un militante del Fronte della Gioventù. Il 10 gennaio 1979 stava partecipando ad una manifestazione per ricordare le vittime della tragedia di Acca Larentia, i tre militanti del Movimento Sociale Italiano morti il 7 gennaio dell’anno precedente.

A manifestazione finita, Giaquinto stava camminando insieme all’amico Massimo Morsello nei pressi della sede della Democrazia Cristiana, quando fu colpito alla nuca da un proiettile esploso da un poliziotto.

Le novità su Acca Larentia

Nel frattempo la politica ha mosso i primi passi per prendere una posizione nei confronti del raduno neofascista in via Acca Larentia, luogo della strage del 7 gennaio 1978.

Matteo Piantedosi, ad esempio, ha parlato di “riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia” mentre Elly Schlein ha spiegato che le “organizzazioni neofasciste vanno sciolte“.

Ora sono 150 i nomi al vaglio degli inquirenti, mentre l’Anpi ha presentato una denuncia/querela contro tutti i presenti.

Fonte foto: iStock

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