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Rula Jebreal contro Donald Trump presidente, la giornalista accusa: "32 minacce di bombe ai seggi in Georgia"

Attacco frontale di Rula Jebreal a Donald Trump, nuovo presidente Usa: per la giornalista di area democratica il voto sarebbe stato viziato da un clima di violenza

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

In collegamento con È sempre Cartabianca su Rete 4, la giornalista Rula Jebreal ha criticato duramente Donald Trump, 47° presidente degli Stati Uniti, recentemente dichiarato vincitore del voto del 5 novembre. Commentando i risultati elettorali, Jebreal ha sottolineato l’escalation di violenza, anche solo minacciata, durante l’ultima tornata elettorale.

Jebreal attacca Trump

“Tutti i sondaggi indicavano una differenza di mezzo punto, quindi una gara sul filo del rasoio,” ha osservato la giornalista politica. “Perciò, dire che Donald Trump avrebbe vinto, secondo me, è un errore di noi giornalisti,” ha aggiunto, invocando il mea culpa della categoria.

Jebreal ha criticato coloro che davano Trump vincente già giorni prima del voto, così come durante le prime fasi dello scrutinio. Successivamente ha rivolto un’accusa indiretta al magnate, ritenendolo responsabile di aver fomentato un clima di violenza con parole e atteggiamenti:

Un fatto senza precedenti nella storia americana si è verificato in Georgia: su 177 seggi elettorali, ben 32 hanno ricevuto minacce di bomba. Non era mai successo prima. Prima della candidatura di Donald Trump, non si erano mai verificate minacce di questo tipo.

Secondo Jebreal, il clima intimidatorio avrebbe favorito la vittoria di Trump. Giornalista di origine palestinese, Jebreal ha lavorato a lungo in Italia prima di trasferirsi negli Stati Uniti.

Da sempre orientata verso posizioni progressiste, alle ultime elezioni presidenziali ha sostenuto la candidata democratica Kamala Harris.

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Minacce di bombe nei seggi elettorali

Sono sette gli Stati americani in cui si sono registrati allarmi bomba presso i seggi elettorali: Georgia, Maine, Arizona, Michigan, Pennsylvania, Wisconsin e Ohio.

Secondo quanto riportato da Euronews, le autorità federali hanno affermato che, nonostante le minacce, non è mai esistito un rischio concreto per la popolazione.

L’Fbi ha dichiarato che molte di queste minacce sembravano provenire da domini di posta elettronica russi.

Chiamate di swatting

Sono stati inoltre registrati numerosi casi di swatting nelle scuole, cioè falsi allarmi ideati per provocare un’immediata e massiccia risposta delle forze dell’ordine. Il termine deriva dall’acronimo “Swat” (Special weapons and tactics), che indica i reparti speciali della polizia.

Fonte foto: ANSA

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