Rivendicato l'attentato a San Pietroburgo: cos'è l'Esercito repubblicano nazionale e chi ne fa parte
L'Esercito repubblicano nazionale russo avrebbe rivendicato l'attentato di San Pietroburgo: chi sono i mandanti
I mandanti dell’attentato di San Pietroburgo hanno un nome. È l’Esercito repubblicano nazionale, un fronte di partigiani russi che si oppone a Putin. La ragazza che ha materialmente compiuto l’attentato intanto confessa, ma sostiene di essere stat incastrata.
- Cosa è successo a San Pietroburgo
- Cos'è l'Esercito repubblicano nazionale (NRA)
- Chi è la ragazza che ha compiuto l'attentato
Cosa è successo a San Pietroburgo
È domenica 2 aprile, in un locale di San Pietroburgo il blogger e propagandista nazionalista Vladlen Tatarsky, tra i più ferventi sostenitori dell’invasione russa in Ucraina, sta parlando ai suoi fan durante un incontro.
Gli si avvicina una ragazza, Darya Trepova, che gli consegna un regalo. È un busto che lo rappresenta, ma che all’interno contiene 200 grammi di esplosivo.
Pochi secondi dopo l’ordigno esplode, uccidendo il blogger e ferendo diverse persone, dieci in modo grave. Trepova, che non tenta di scappare, viene subito fermata.
Il Cremlino accusa il suo nemico pubblico numero uno, Aleksej Navalnyj, in carcere da più di un anno, di essere il mandante dell’attentato, aiutato dai servizi segreti ucraini. Ma a pochi giorni dalla morte di Tatarsky arriva la rivendicazione: è stato l’Esercito repubblicano nazionale.
Cos’è l’Esercito repubblicano nazionale (NRA)
Si tratterebbe quindi di un gruppo di opposizione interna, non legato a Navalnyj. Un fronte che raccoglie diversi avversari di Putin all’interno della Russia.
La rivendicazione è avvenuta attraverso un canale Telegram: “Chiediamo ai cittadini russi di emulare il nostro esempio e di opporre ogni tipo di resistenza al regime criminale russo fino alla sua completa distruzione“, hanno detto i partigiani in un comunicato.
Nato dopo lo scoppio delle proteste contro la guerra in Ucraina nel 2022, l’NRA ha rivendicato anche l’attentato che ha ucciso Darya Dugina, figlia di un importante ideologo russo vicino a Putin.
Fonti giornalistiche, tra cui gli autorevoli The Guardian e Associated Press, e accademiche hanno però messo in dubbio l’esistenza stessa del gruppo partigiano.
Chi è la ragazza che ha compiuto l’attentato
Ad aver materialmente consegnato la statuetta che ha ucciso Tatarsky è stata Darya Trepova, una ragazza di 26 anni che è stata arrestata.
Secondo le autorità russe, la giovane avrebbe confessato, dicendo però di essere stata incastrata. La prima voce circolata era che non sapesse che all’interno del busto regalato al blogger ci fosse una bomba.
In seguito si è parlato di una promessa da parte dei mandanti del gesto di farla espatriare in Ucraina, dove l’avrebbe attesa un lavoro da giornalista.