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Rimini, concluse le operazioni di sgombero dell'hotel due stelle che vendeva camere "fantasma" su internet

Sgomberato l'hotel due stelle di Rimini che vendeva camere fantasma su internet. I clienti arrivavano presso la struttura, che però era al completo

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

L’hotel due stelle di Rimini che vendeva camere “fantasma” è stato sgomberato dalle forze dell’ordine nella mattinata di venerdì 12 agosto. Circa una decina i mezzi giunti sul posto, tra polizia e vigili urbani, per condurre le operazioni di ricollocamento dei clienti.

Le operazioni di sgombero

È passata circa una settimana prima che il provvedimento di chiusura venisse recapitato al gestore, residente in provincia di Torino. Non si tratterebbe del proprietario della struttura.

Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, il Comune di Rimini ha trovato ai malcapitati una sistemazione in altre strutture con il supporto di Federalberghi e Visit Rimini.

Le violazioni contestate

Ai gestori dell’hotel due stelle le forze dell’ordine hanno contestato le violazioni del Tulps e della normativa antincendio a seguito di precedenti sopralluoghi.

L’operazione è stata condotta contestualmente al ricollocamento degli ospiti in altri alberghi della città di Rimini dove potranno soggiornare gratuitamente fino a Ferragosto compreso.

Nelle scorse settimane, decine e decine di turisti si sono presentati in un hotel a due stelle di Rimini, nella frazione Marebello, con la prenotazione in tasca e la caparra pagata. Salvo trovare l’albergo sold-out.

Concluse le operazioni di sgombero da parte delle forze dell’ordine

Comune pronto a costituirsi parte civile

Come osserva l’amministrazione comunale di Rimini, quello degli altri alberghi è “un atto di generosità e di amore che ben rappresenta l’imprenditoria sana e il senso diffuso di ospitalità, da sempre caratteristiche vincenti e uniche dell’offerta turistica di questo territorio.

Una generosità e un amore per la comunità, sottolinea, “che spicca ancora di più davanti a questi singoli casi di gestioni fuori da ogni legge e da ogni contesto civile”.

Il Comune di Rimini valuterà “la possibilità di costituirsi parte civile contro i responsabili di questa vicenda, a tutela degli ospiti, del buon nome della città e di tutta l’imprenditoria responsabile”.

Nel mese di aprile, ha fatto notizia un gesto a dir poco generoso e virtuoso da parte dei dipendenti del Comune di Rimini, i quali si sono ridotti lo stipendio per aiutare i profughi ucraini.

Fonte foto: ANSA

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