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Riforma della prescrizione, l'allarme della magistratura

Al via l'anno giudiziario: dal primo presidente della Cassazione e dal procuratore generale di Milano attacchi alla riforma della prescrizione

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Al via l’anno giudiziario della Cassazione davanti al presidente della Repubblica Mattarella e al premier Conte.  Ed è allarme per la prescrizione: durante la sua relazione, come riporta Ansa, il Primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone ha parlato dei probabili effetti negativi della riforma.

infatti, presso l’alta Corte, per il venir meno delle prescrizioni che maturano in appello, circa 20-25mila processi l’anno, c’è il rischio di un “significativo incremento del carico penale (vicino al 50%) che difficilmente potrebbe essere trattato”.

“Risulta pertanto – ha aggiunto il magistrato – necessario porre allo studio e attuare le più opportune soluzioni normative, strutturali e organizzative tali da scongiurare la prevedibile crisi”.

Per Mammone è “necessario che le concrete misure acceleratorie vengano adottate non solo nella parte del processo successiva al primo grado, ora non più coperta dalla prescrizione, ma anche in quella anteriore, soprattutto nelle fasi dell’indagine e dell’udienza preliminare, in cui si verificano le maggiori criticità che determinano la dispersione dei tempi e la maturazione della prescrizione”.

Ancora più esplicito il Procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, che nella sua relazione per l’Anno giudiziario ha affermato che la riforma del regime della prescrizione, che la sospende dopo il primo grado, “presenta rischi di incostituzionalità” e “viola l’art. 111 della Costituzione, con il quale confligge, quanto agli effetti, incidendo sulla garanzia costituzionale della ragionevole durata del processo“.

“L’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata una importante occasione per ribadire alcune emergenze, a partire dalla necessità di un impegno senza quartiere per contrastare corruzione, mafie e la loro penetrazione nell’economia legale, come emerso in particolare dalle parole del Procuratore Generale Salvi.

Forte anche il richiamo all’autonomia e alla indipendenza della magistratura, nelle importanti parole del Vicepresidente del CSM Ermini, impegnato a ridare quella piena credibilità all’organo di autogoverno minata dalle vicende opache emerse qualche mese fa e da un deteriore correntismo, che impone anche nuovi meccanismi di elezione dei membri togati.

La relazione del Primo Presidente Mammone e l’intervento del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Mascherin, hanno riproposto, tra l’altro, l’urgenza di una riforma del processo penale che garantisca davvero tempi certi e rapidi ai processi. Ma hanno chiaramente fatto emergere anche tutti i rischi insiti nella riforma Bonafede sulla prescrizione, che non è affatto quel fattore di civiltà di cui ha parlato il Ministro.

Per questo, per il Pd, è necessario al più presto portare in Consiglio dei Ministri la riforma del processo penale e insieme giungere – come maggioranza – ad una modifica vera della legge sulla prescrizione, per giungere ad una sintesi che tenga conto delle ragioni serie di tutte le componenti”. Così il deputato Walter Verini, responsabile giustizia del Pd, presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte Suprema di Cassazione.

Queste le parole del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante il suo intervento in Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario: “È noto a tutti che esistono divergenze, soprattutto per quanto concerne il nuovo regime della prescrizione entrato in vigore dal primo gennaio che io considero, personalmente, una conquista di civiltà”.

“Ciò premesso, è in atto un confronto serrato all’interno della maggioranza per superare le divergenze e consegnare ai cittadini un processo idoneo a rispondere alle loro istanze di giustizia, garantendo tempi certi ed eliminando ogni spazio di impunità”.

“Contemporaneamente – ha aggiunto Bonafede – ci stiamo confrontando su un progetto di riforma ordinamentale della magistratura che mira a rafforzarne l’autonomia e l’indipendenza incidendo, da un lato sulla recisione di ogni possibile commistione con la politica; dall’altro lato sulla necessaria eliminazione delle cosiddette degenerazioni del correntismo”.

Fonte foto: Ansa

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