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Perché si parla dei rifiuti nucleari e che cos'è il Cnapi

In Italia, oltre al Covid, adesso si parla anche di rifiuti nucleari: perché e quali regioni potrebbero essere coinvolte

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Da qualche ora, in Italia, non si parla soltanto di coronavirus, ma anche di rifiuti nucleari. Il motivo è la notizia del via libera, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, alla Sogin. La società dello Stato, responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare, ha infatti pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a diventare depositi dei rifiuti.

Perché si parla dei rifiuti nucleari e che cos’è il Cnapi

Cnapi è l’acronimo di ‘Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee‘ alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Un documento redatto dalla Sogin, ossia dalla società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani.

La costruzione di un deposito nucleare nazionale è richiesto dall’Unione europea (articolo 4 della direttiva 2011/70), che prevede la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi all’interno del Paese che li produce.

Quali sono le regioni idonee a ricevere i rifiuti nucleari

Nella Cnapi sono indicate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. Si tratta di 7 Regioni:

  • Piemonte
  • Toscana
  • Lazio
  • Puglia
  • Basilicata
  • Sardegna
  • Sicilia

Nella Cnapi sono indicati inoltre i Comuni interessati: il documento racchiude infatti 67 aree idonee per la costruzione del deposito nucleare nazionale, che dovrebbe essere operativo dal 2025.

Tale deposito richiede un’area di circa 150 ettari: 110 per il deposito, 40 per il parco tecnologico, ossia un centro di ricerca (aperto a collaborazioni internazionali) in cui svolgere attività nel campo della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato.

Il deposito avrà una struttura definita “a matrioska”: al suo interno, come spiegato dal Ministero dell’Ambiente, ci saranno “90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle“, in cui “verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati”.

In totale saranno “circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività” a essere ospitati.

Quali sono i Comuni dove potrebbe sorgere il deposito (regione per regione)

Il Lazio è la regione con più aree adatti alla costruzione del deposito nazionale, ben 22, tutte in provincia di Viterbo:

  • Ischia di Castro
  • Canino-Cellere-Ischia di Castro
  • Montalto di Castro 1
  • Montalto di Castro 2
  • Canino 1
  • Tessennano-Tuscania
  • Arlena di Castro-Piansano-Tuscania
  • Piansano-Tuscania
  • Tuscania
  • Canino-Montalto di Castro 1
  • Canino 2
  • Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania
  • Arlena di Castro-Tuscania 1
  • Arlena di Castro-Tuscania 2
  • Canino-Montalto di Castro 2
  • Tarquinia-Tuscania
  • Soriano nel Cimino
  • Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello
  • Gallese-Vignanello
  • Corchiano-Vignanello
  • Corchiano-Gallese
  • Corchiano

Segue la Sardegna con 14 aree che coinvolgono 22 Comuni:

  • Siapiccia
  • Albagiara
  • Assolo
  • Mogorella
  • Usellus
  • Villa Sant’Antonio
  • Nuragus
  • Nurri
  • Genuri
  • Setzu
  • Turri
  • Pauli Arbarei
  • Tuili
  • Ussaramanna
  • Gergei
  • Las Plassas
  • Villamar
  • Mandas
  • Siurgus Donigala
  • Segariu
  • Guasila
  • Ortacesus

Il Piemonte è l’unica regione del Nord e le aree considerate idonee a ricevere le scorie nucleari sono 8:

  • Caluso-Mazzè-Rondissone
  • Carmagnola
  • Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento
  • Fubine-Quargnento
  • Alessandria-Oviglio
  • Bosco Marengo-Frugarolo
  • Bosco Marengo-Novi Ligure
  • Castelnuovo Bormida-Sezzadio

La Basilicata ha 7 aree idonee, che coinvolgono 8 Comuni:

  • Genzano di Lucania
  • Matera
  • Irsina
  • Acerenza
  • Oppido Lucano
  • Bernalda
  • Montescaglioso
  • Montalbano Jonico

La Sicilia segue con 4 aree individuate, che riguardano i seguenti Comuni:

  • Calatafimi-Segesta
  • Castellana Sicula
  • Petralia Sottana
  • Butera

Per quel che riguarda la Puglia, 3 i Comuni considerati idonei:

  • Gravina in Puglia
  • Altamura
  • Laterza

Poi la Toscana, con 2 aree:

  • Pienza-Trequanda
  • Campagnatico

Fonte foto: ANSA

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