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Renzi parla di Obama, dalla lite al pacchetto misterioso sul balcone: "Non ricordo se fossero sigarette"

Matteo Renzi ha raccontato di aver litigato con Barack Obama nel 2014, a causa dell'esclusione dell'Italia dalla stesura di un comunicato del G7. In quell'occasione gli telefonò Joe Biden

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Matteo Renzi litigò anche con Barack Obama. Il retroscena sul bisticcio, causato dall’esclusione dell’Italia dalla stesura di comunicato degli Stati Uniti e dei Paesi europei del G7, è stato raccontato dal leader di Italia Viva in una recente intervista. Fu proprio in quell’occasione, nel settembre 2014, che Renzi ebbe una conversazione con l’allora vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Matteo Renzi e la lite con Barack Obama

“Bisognava esprimere la posizione comune in ambito Nato su una questione che riguardava le relazioni tra Russia e Ucraina – ha raccontato l’ex presidente del Consiglio in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera -. Solo che l’Italia non fu coinvolta nella stesura del documento. Avvisai allora privatamente che non avrei firmato. Poi per 6 ore non mi feci trovare“.

Renzi descrive come “epocale” la litigata avuta in seguito con Obama, dopo le continue chiamate di Washington, con lo staff della Casa Bianca e i giornalisti che si domandavano i motivi del ritardo.

Obama saluta Renzi dopo un brindisi durante una cena di Stato alla Casa Bianca a Washington DC, nel 2016

“Politicamente sarò pure un obamiano ma pretendo per il mio Paese lo stesso trattamento riservato a Gran Bretagna, Francia e Germania” ha spiegato l’ex premier, ricordando come all’epoca il nostro Paese venisse escluso dalle call di stesura dei documenti.

E aggiunge: “Mi ero stufato. Dissi a Obama: ‘Firmo questo comunicato se mi dai la certezza che d’ora in poi non succederà più’. Non accadde più, ma la discussione era stata molto accesa“.

La telefonata con Joe Biden

Qualche giorno dopo, a sorpresa, arrivò una telefonata dell’allora vice di Obama, Joe Biden. Era stato affidato a lui il compito di riconciliare i due leader.

Le sue telefonate “erano sempre lunghe – ricorda Renzi proseguendo nell’intervista – Partivano sempre con una citazione di Wilmington, città del Delaware dove viveva e veniva eletto (…). Mi raccontava aneddoti di storia politica e alla fine metteva tutto a posto. Lezioni bellissime“.

I due si sarebbero incontrati nel 2015, anno in cui Biden venne in Italia per un viaggio privato in un borgo toscano.

Il retroscena sulle sigarette

Il presidente di Italia Viva ha anche ironizzato in merito a una fotografia scattata da Filippo Sensi (all’epoca suo portavoce, oggi parlamentare del Pd), che lo ritraeva insieme a Obama su un balcone. Dallo scatto si intuiva che il presidente Usa stesse fumando.

“Ma magari non erano sigarette, chi lo sa – scherza Renzi -. Eravamo io e lui da soli in terrazza a chiacchierare al G7 tedesco. I media americani vedendo quello scatto equivoco iniziarono a ricamare sul fatto che Obama avesse ripreso a fumare. Il punto è che Barack aveva promesso a sua moglie che non l’avrebbe più fatto”.

Fonte foto: ANSA

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