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Regolamento auto green, Meloni esulta per il "successo italiano": niente stop a benzina e diesel nel 2035

Sfuma accordo per lo stop alle auto a benzina e diesel in Europa dal 2035, la premier Giorgia Meloni esulta per il risultato dovuto al no italiano

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Mirko Ledda

EDITOR E FACT CHECKER

Scrive sul web da 15 anni, muovendo i primi passi come ghost writer e facendo attività di debunking delle notizie false. Si occupa principalmente di pop economy, con particolare attenzione ai temi legati alla tecnologia e al mondo digitale, all'industria alimentare e alla sanità.

La decisione della presidenza dell’Unione Europea di vietare la vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035 è stata rimandata a causa della minoranza di blocco formatasi in Consiglio. Decisivo il voto dell’Italia, con un risultato rivendicato da Giorgia Meloni.

Perché l’Ue non ha approvato il regolamento per le auto green

L’approvazione del regolamento che impone lo stop alle macchine a combustibili fossili in Europa, uno dei pilastri del nuovo green deal, era data per certa per il 7 marzo.

Tuttavia il mancato accordo all’interno dei partiti in Germania, che ha annunciato l’astensione dal voto, e il voto contrario dell’Italia, inizialmente a favore della misura, hanno fatto saltare i piani.

Con la Polonia contraria e la Bulgaria in procinto di astenersi, infatti, solo il 58% circa della popolazione europea sarebbe stato favorevole alla messa a bando dei motori tradizionali.

Ovvero meno della maggioranza qualificata del 65% necessaria per far passare il regolamento. L’altra condizione, quella di avere il voto favorevole di almeno 15 Paesi membri dell’Ue, sarebbe stata invece soddisfatta, con 23 sì.

Giorgia Meloni durante una conferenza stampa.

Pesano no di Italia e Polonia e astensione di Germania e Bulgaria

La Germania ha chiesto alla Commissione europea di avanzare una proposta sull’uso degli e-fuels, ovvero dei combustibili in forma gassosa o liquida prodotti da elettricità rinnovabile o decarbonizzata, quali l’e-metano, l’e-kerosene e l’e-metanolo.

Il primo Paese dell’Ue per numero di abitanti rappresenta dunque l’ago della bilancia per lo stop a diesel e benzina nei Paesi comunitari.

Domenica 5 marzo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si recherà in Germania per partecipare come ospite al ritiro del governo federale.

Potrebbe approfittare dell’incontro per dialogare con il cancelliere Olaf Scholz, anche se è difficile che Berlino arrivi a una sintesi e che il negoziato europeo si riapra e si richiuda nei tempi inizialmente previsti.

Per ora la questione è rinviata a data da destinarsi, e il punto non sarà all’ordine del giorno nella prossima riunione del Consiglio. E tra le divisioni dell’Ue, c’è chi ha cantato vittoria, come la premier italiana.

Meloni esulta, no allo stop di auto a benzina e diesel dal 2035

Il “rinvio a data da destinarsi” annunciato dalla Commissione europea è stato accolto come un “successo italiano” da Giorgia Meloni.

“Giusto puntare a zero emissioni di Co2 nel minor tempo possibile, ma deve essere lasciata la libertà agli stati di percorrere la strada che reputano più efficace e sostenibile”, ha dichiarato la presidente del Consiglio.

“Questo vuol dire non chiudere a priori il percorso verso tecnologie pulite diverse dall’elettrico. È questa la linea italiana che ha trovato largo consenso in Europa”, ha sottolineato.

“Una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale”, ha aggiunto Giorgia Meloni, sintetizzando la posizione del Governo.

Fonte foto: ANSA

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