Referendum, grande interesse e risultato scontato: il sondaggio
Gli italiani sembrano abbastanza decisi sul referendum del 20 e 21 settembre come rilevato dallo studio Ipsos
Il risultato del referendum costituzionale, in programma il 20 e 21 settembre, sarebbe quasi scontato secondo il sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera. Il 71% degli italiani sarebbe favorevole al taglio dei parlamentari. Gli elettori si sono interessati più nell’ultimo mese, considerato che fino a fine luglio solo il 35% degli intervistati era a conoscenza della votazione, mentre la percentuale è arrivata ora all’81%.
Referendum, grande interesse e risultato scontato: elezioni traino per l’affluenza
Una consapevolezza cresciuta dopo l’accensione della campagna referendaria anche da parte del “fronte del No” rimasto nelle ultime settimane più passivo rispetto ai promotori del taglio.
Da parte dei cittadini italiani questo referendum è ritenuto di grande importanza: in tre su quattro, il 72%, lo valuta rilevante, il 51% molto e il 21% abbastanza rilevante.
Nelle ultime consultazioni di tipo confermativo ci sono stati livelli di affluenza variabili. Nel referendum del 2001 la percentuale di partecipazione ha registrato il 34%, mentre è salita al 52,5% in quella del 2006, fino a raggiungere il 65,5% del referendum promosso dal governo Renzi nel 2016.
Sulla base della rilevazione di Ipsos, il 20 e 21 settembre si stima un’affluenza del 52%, trascinata anche dalle contemporanee elezioni amministrative previste per sette Regioni e in 1184 Comuni.
Referendum, grande interesse e risultato scontato: sì per il 71%
Sul risultato non ci dovrebbero essere delle sorprese: sono il 71% coloro tra gli intervistati che voteranno sì al taglio dei parlamentari mentre il 29% sono contro. La quota del 17% di indecisi non sembra essere abbastanza influente per ribaltare l’esito previsto.
In prima linea gli elettori del M5S, che sul taglio dei parlamentari puntano molto, tra i più interessati (86%), mobilitati (85%) e favorevoli alla riforma (96%). Ma il fronte dei favorevoli è trasversale a tutti i partiti: soltanto all’incirca un terzo degli elettori del Pd (32%) e della Lega (36%) voteranno no alla riforma, come anche il 45% degli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia.