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POLITICA ESTERA

Elezioni in Moldavia influenzate dalla Russia, la pesante accusa della presidente Maia Sandu a Vladimir Putin

Il referendum in Moldavia per l’adesione all'Ue è un banco di prova per il futuro del Paese: centinaia di denunce per presunte ingerenze russe

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Il referendum in Moldavia per l’adesione all’Ue sta diventando un cruciale banco di prova per il futuro del Paese, mentre le preoccupazioni per ingerenze russe nel voto continuano a crescere.

Referendum in Moldavia per l’adesione all’Ue

La Moldavia, guidata dalla presidente pro-europea Maia Sandu e dal primo ministro Dorin Recean, sta affrontando uno dei momenti più delicati della sua storia recente.

Sul piatto c’è la possibilità di inserire in Costituzione l’obiettivo dell’adesione all’Ue, un passo che segnerebbe una rottura definitiva con Mosca.

Fila ai seggi in Moldavia

Il voto di domenica 20 ottobre ha visto un’affluenza significativa, con oltre un terzo degli aventi diritto che si è recato alle urne, superando il quorum necessario per la validità del referendum. Alle 15:30, il 37,2% dell’elettorato aveva già espresso il proprio voto, superando i dati delle precedenti elezioni parlamentari e presidenziali.

Tuttavia, nonostante il clima apparentemente democratico, il referendum è stato macchiato da numerosi episodi di violazioni e irregolarità, con la Russia al centro delle accuse di interferenza.

Le irregolarità durante le elezioni

Secondo l’ong Promo-Lex, sono stati segnalati 173 incidenti ai seggi, tra cui irregolarità gravi come la presenza di persone estranee nei seggi e il trasporto organizzato degli elettori, alcuni di questi casi potenzialmente collegati a influenze russe.

Le autorità moldave hanno arrestato centinaia di persone sospettate di essere coinvolte in un vasto piano di compravendita di voti, accusando la Russia di cercare di influenzare il risultato attraverso mezzi economici e propagandistici.

La minaccia russa

Il primo ministro Recean ha lanciato un appello alla popolazione, invitando i cittadini a restare vigili e a non farsi ingannare da “ladri” che, secondo lui, cercano di manipolare il voto.

Il timore è che Mosca, che ha già respinto le accuse di ingerenza, stia cercando di mantenere la Moldavia nella sua orbita, mentre il Paese si trova al crocevia tra una svolta europeista e il rischio di cadere sotto la sfera di influenza russa.

In questo contesto, il voto è diventato altamente simbolico, rappresentando non solo una decisione sul futuro dell’adesione all’Ue, ma anche una battaglia tra la democrazia filo-occidentale e le pressioni autoritarie provenienti dalla Russia, in un momento storico segnato dalla guerra in Ucraina e dalle crescenti tensioni geopolitiche.

Fonte foto: IPA

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