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Rapina in banca con ostaggi a Beirut: la folla tifa per il rapinatore, cosa è riuscito ad ottenere

È in corso una rapina in banca a Beirut, capitale del Libano: un uomo ha preso numerosi ostaggi, ma fuori dall'istituto è acclamato dalla folla

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Situazione al limite del paradossale a Beirut, in Libano: è in corso una rapina in banca con numerose persone prese come ostaggio, ma fuori dall’istituto il rapinatore è incitato dalla folla. Parte del motivo è dovuto alle sue richieste e alla crisi economica del Paese.

Panico in banca a Beirut: in corso una rapina

Stando a quanto riportato da Al Jazeera, un uomo sta tenendo in ostaggio numerosi dipendenti di una sede della Federal Bank nel distretto di Hamra. Sarebbe entrato nell’edificio a volto scoperto e portando con sé una tanica di benzina.

L’uomo avrebbe quindi preso come ostaggi almeno 6 o 7 dipendenti della banca, riferiscono le fonti di sicurezza ufficiali del Paese. La polizia è sul posto ed è in contatto con il rapinatore, che nel frattempo avrebbe rilasciato un anziano ostaggio.

Agenti ed esercito fuori dalla banca di Beirut

Dietro al gesto dell’uomo ci sarebbe la crisi economica che ha colpito il Paese, talmente comune che la folla che si è radunata fuori dalla banca ha iniziato a “tifare” per lui, intonando cori contro la banca e di fatto sostenendo l’azione del rapinatore.

“Siamo correntisti e vogliamo i nostri soldi! Siamo con lui, siamo pronti ad aiutarlo“, sostiene una delle persone presenti, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Quali sono le richieste del rapinatore

Da quanto filtra dai media medio-orientali, infatti, la rapina in banca in corso a Beirut non sarebbe mossa dal semplice desiderio di rubare denaro altrui, anzi.

La richiesta del rapinatore sarebbe infatti personale: chiede che la banca sblocchi il suo conto sul quale sarebbero presenti circa 200.000 dollari di risparmi, congelato a quanto pare da almeno 3 anni.

Non solo: secondo il fratello dell’uomo, accorso sulla scena, il rapinatore vorrebbe ritirare quei soldi per pagare le spese mediche del padre e di altri membri della famiglia. “Mio fratello non è un farabutto, è una brava persona” ha detto all’Associated Press.

Le testimonianze degli ostaggi in banca

Secondo i familiari, l’uomo sarebbe davvero pronto a darsi fuoco se le sue richieste non venissero accolte: avrebbe già sparato tre colpi di avvertimento con un’arma in suo possesso.

I media sono riusciti a parlare anche con il direttore della filiale, Hassan Halawi. A Reuters, ha dichiarato di trovarsi nel suo ufficio e che il rapinatore “si agita e poi si calma e si agita di nuovi”, a testimoniare la precarietà della situazione.

Le banche in Libano stanno vivendo una profonda crisi economica, la peggiore della storia recente: nel Paese sono state varate regole restrittiva sui prelievi sui conti e gli asset esteri, arrivando addirittura a congelare alcuni risparmi di molti cittadini.

“Chiede i suoi soldi perché non è in grado di trovare un lavoro – riferisce la giornalista di Al Jazeera Zeina Khodr – Questa non è una rapina a mano armata, o una rapina in banca nel vero senso della parola: è un uomo che prende gli ostaggi per chiedere qualcosa che ritiene sia suo di diritto”.

Finita la rapina in banca: cosa ha ottenuto

Dall’estero arriva un aggiornamento sulla vicenda: è stato raggiunto un accordo, l’uomo è riuscito ad ottenere 35.000 dollari del suo conto, consegnati al fratello. L’uomo si è consegnato poi alle forze dell’ordine dopo 6 ore: aveva minacciato di dare fuoco alla banca, tenendo in ostaggio i dipendenti.

Fonte foto: 123rf

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