Qual è la posizione di Berlusconi su Putin e sulla guerra in Ucraina
Il leader di Forza Italia può vantare una lunga storia di amicizia con il capo del Cremlino, ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato
Putin imbarazza la politica italiana. Nonostante la presa di posizione del governo, che annovera al suo interno tutti i partiti, tranne Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, sono in molti ad aver in passato flirtato politicamente con l’autocrate di Mosca. C’è il caso ad esempio del Movimento Cinque Stelle, della Lega (proprio ieri il sindaco di una città polacca, a 10 km dal confine ungherese, ha rinfacciato al numero uno del Carroccio di essere comparso in alcune foto con indosso una maglietta con la faccia di Putin).
Sicuramente la figura della politica italiana più vicina al leader del Cremlino, contro il quale quasi tutto il mondo si è schierato in queste ore a causa dell’invasione, che molti considerano ingiustificata, dell’Ucraina, è Silvio Berlusconi.
Nel corso della sua lunga carriera politica, il fondatore di Forza Italia ha fatto un vanto della sua amicizia con il leader russo. Ragionevole quindi che si trovi in imbarazzo e che il suo imbarazzo si rifletta, tra le altre cose, anche nella posizione adottata dal governo prima dell’invasione del 24 febbraio, invasione che ha segnato uno spartiacque, dopo del quale anche l’Italia ha condannato senza mezzi termini le scelte della Russia (ma prima del quale era forse il paese dell’Ue più impegnato a cercare una soluzione diplomatica alla crisi, per il fatto, anche, di essere tra i più dipendenti dal gas russo).
- Quali sono stati i rapporti tra Berlusconi e Putin: "Il solo amico di Vladimir Putin in Italia"
- Qual è la posizione del Cavaliere sulla guerra in Ucraina: Berlusconi dice di non riconoscere l'amico Putin
- Cosa pensa Forza Italia dell'invasione dell'Ucraina: l'accento sulle sanzioni
Quali sono stati i rapporti tra Berlusconi e Putin: “Il solo amico di Vladimir Putin in Italia”
Vincenzo Trani, presidente della Camera di commercio Italo-Russa, uno degli ultimi italiani ad aver incontrato Putin prima del 24 febbraio, ha detto, in un’intervista a Repubblica, che “Silvio Berlusconi” è stato il “solo” amico di Vladimir Putin in Italia. “Gli altri hanno cercato di esserlo, per vari motivi: politici o di business”, ha continuato, ma l’imprenditore è stato l’unico ad aver conquistato realmente le simpatie dell’uomo di Mosca.
In un articolo del giorno 7 ottobre 2017, Paola Di Caro scriveva sul Corriere della Sera che “la loro profonda quanto anomala relazione politica e assieme umana (quella di Putin e Berlusconi, ndr)” non ha forse “eguali”, perché “quello tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi, più che un rodato rapporto tra uomini di governo, è un sodalizio”.
La giornalista ricorda che in occasione del compimento del 65mo compleanno di Putin, il Cavaliere ha regalato a Putin un copriletto con la foto di loro due che si stringono la mano, “un mix di pubblico e privatissimo, di formale ed intimo sul quale tanto si è scritto e tanto mistero resta”.
Il leader del Cremlino e quello di Forza Italia si difendono: la Crimea e il caso Ruby
Berlusconi difese Putin all’indomani della guerra in Crimea, quando pure si appellò al leader del Cremlino affinché non allontanasse Mosca dall’Occidente. La qual cosa poi è avvenuta: le sanzioni – che Giuseppe Conte, quando era presidente del Consiglio, aveva definito uno strumento da superare, – l’esclusione della Russia dal G8.
Dopo la crisi ucraina del 2014, quella conclusasi con l’annessione della Crimea alla Russia con un contestato referendum, nel 2015 Berlusconi volò nella penisola affacciata sul Mar Nero per bere, insieme al leader russo, una bottiglia di vino dal valore di 150mila dollari. Tra l’altro senza l’autorizzazione di Kiev, con quello che le autorità ucraine considerarono con tutta probabilità un atteggiamento di sfida nei loro confronti.
All’epoca dello scandalo Ruby, una delle ragioni dietro la caduta dell’ultimo governo di Berlusconi, che durò fino al 2011, Putin difese l’amico: “Se fosse stato gay, nessuno lo avrebbe toccato con un dito. È sotto processo perché vive con le donne”. Nel corso di una visita a Palazzo Grazioli, Putin si lasciò immortalare con il padrone di casa mentre entrambi giocavano con il cane Dudù.
La foto di Pratica di Mare, per il fondatore di Fi il momento della fine della Guerra Fredda
Il più grande successo frutto di questa amicizia non sarebbe stato cosa da poco: Berlusconi si è vantato di aver fatto finire la Guerra Fredda, a maggio 2002, a Pratica di Mare (frazione del comune di Pomezia), dove fu firmato un impegno di collaborazione fra la Nato e la Russia.
Di quell’incontro resta una fotografia, che Berlusconi ha più volte indicato come prova della sua tesi: nell’immagine compaiono Vladimir Putin e George Bush che si stringono, sorridendo, la mano, mentre Berlusconi, compare, anche lui, sorridente, al centro tra le tre figure. Si trattò di un accordo a suo modo storico, ma che non funzionò come avrebbe dovuto.
Inoltre la fine della Guerra Fredda viene fatta tradizionalmente risalire al 1991, anno della caduta dell’Unione Sovietica, mentre gli eventi degli ultimi giorni gettano sicuramente un ombra sull’obiettivo di riavvicinare la Russia all’Occidente, appunto lo “spirito” di Pratica di Mare.
Qual è la posizione del Cavaliere sulla guerra in Ucraina: Berlusconi dice di non riconoscere l’amico Putin
Alla luce di tutto questo, si capisce come Silvio Berlusconi, in quanto parte del governo italiano, si trovi in una situazione scomoda tra la necessità di allinearsi alla posizione di condanna dell’esecutivo e un legame di amicizia radicato con il responsabile dell’invasione, Vladimir Putin, sul quale si sono riversati biasimo e indignazione per quanto sta accadendo, adesso, nell’est Europa.
Linkiesta ha parlato di una telefonata tra il leader di Forza Italia e Putin. L’articolo è del 9 marzo: “Nostre fonti confermano che questo contatto diretto ci sia stato: si parla di una telefonata nei giorni scorsi e della quale avrebbe riferito anche al presidente del Consiglio Mario Draghi”.
“Margini di manovra zero, determinazione massima ad arrivare all’obiettivo da parte leader russo, cioè l’occupazione e il controllo politico e militare dell’Ucraina”, continua l’articolo di Amedeo La Mattina: “Berlusconi avrebbe detto ad alcuni collaboratori di non riconoscere più l’amico Vladimir. Per il Cavaliere la sua è una reazione spropositata, ingiustificata, foriera di pericoli incalcolabili, militari, umanitari ed economici”.
Cosa pensa Forza Italia dell’invasione dell’Ucraina: l’accento sulle sanzioni
Sembra insomma che un’amicizia che abbia resistito alla prova del tempo si sia per la prima volta incrinata. Sul conflitto in Ucraina tutto quel che trapela riguardo l’opinione di Berlusconi lo si ha sotto forma di retroscena: al posto del fondatore, a parlare in pubblico è Antonio Tajani, che spesso pone l’accento sui danni all’economia che potrebbero comportare le sanzioni, ad esempio il prezzo del grano o l’autonomia alimentare dell’Europa.
Si tratta di una linea di condanna meno netta rispetto a quella di altri partiti, che potrebbe risentire dell’amicizia di Berlusconi, che non vuole colpire duramente Putin. Naturalmente l’aumento del costo delle materie prime è anche una questione politica reale, che può essere sostenuta a prescindere dai legami privati tra gli attori coinvolti, anche a diverso titolo, nella crisi e nel conflitto.
A quanto apprende l’agenzia di stampa, ADNKronos, Berlusconi “si sente coinvolto da quanto sta accadendo nel cuore dell’Europa e sarebbe molto preoccupato dalla ricaduta delle sanzioni contro la Russia. Secondo il leader forzista – continua l’organo di stampa – quelle attuali non sarebbero lo strumento più adatto in questo momento per convincere Vladimir Putin al cessate il fuoco”. Il forzista preferirebbe un approccio basato su sanzioni graduali e commisurate, mantenendo il dialogo aperto.
“Così rischiamo di consegnare alla Cina la Russia, che invece poteva essere una nostra alleata e amica”, avrebbe detto Berlusconi, che ha sempre avvertito l’Ue dal pericolo Cina per gli assetti internazionali.
“Il Cav – continua l’articolo – legge compulsivamente le notizie di agenzia che arrivano dal teatro bellico. Sia in pubblico che in privato, non avrebbe espresso alcun giudizio personale su Putin”. Insomma, trincerato nel suo silenzio stampa, Berlusconi avrebbe affermato di non riconoscere più l’amico Putin, ma anche sarebbe preoccupato da un atteggiamento che considera dannoso per gli interessi dell’Europa. A prescindere dai legami d’amicizia.