Processo Stefano Cucchi, atto finale in Cassazione. Le parole della sorella Ilaria sul giudizio definitivo
La condanna in secondo grado: cosa rischiano i 4 carabinieri e quali sono i reati che potrebbero essere confermati in terzo grado
È prevista per oggi lunedì 4 aprile la sentenza in Cassazione per il caso Stefano Cucchi. Il terzo grado di giudizio potrebbe confermare quanto deciso dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma in secondo grado, quindi anche le condanne a 13 anni per omicidio preterintenzionale per Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, che il 15 ottobre del 2009 avrebbero pestato a morte Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre dello stesso anno all’ospedale Sandro Pertini di Roma.
Durante l’udienza saranno osservate norme anti Covid e gli ingressi in aula saranno contingentati.
Udienza Stefano Cucchi, le parole del legale della famiglia: “Speriamo che venga messa fine a una verità giudiziaria che ormai tutti sappiamo”
“È un momento di grande tensione – ha dichiarato all’ANSA Fabio Anselmo, il legale della famiglia Cucchi – che arriva dopo 150 udienze e 14 gradi di giudizio, 15 con oggi. Speriamo che venga messa fine a una verità giudiziaria che ormai tutti sappiamo ed è ora che venga affermata in modo definitivo”.
Caso Cucchi, giudizio in Cassazione, le parole della sorella Ilaria: “Il 4 aprile io e Stefano saremo qui. Quasi tredici anni dopo la morte”
“Il 4 aprile io e Stefano saremo qui”, ha scritto su Facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e protagonista di una battaglia legale e mediatica. Alle spalle dell’attivista, nella foto che accompagna il post, si vedo il palazzo della Corte di Cassazione di Roma.
“Trascorreremo l’intera giornata – continua il breve testo, pubblicato sul social network – davanti al palazzo della Cassazione per l’ultimo atto del processo contro i suoi assassini ed il loro comandante di Stazione. Quasi tredici anni dopo la morte. Speriamo davvero sia l’ultimo atto. Abbiamo fiducia nella Giustizia. Dobbiamo averla. Sarà una lunga giornata”.
Stefano Cucchi, quali sono le altre condanne: due carabinieri a processo per falso
Le altre condanne, che contemplano il reato di falso, riguardano Roberto Mandolini, che nel 2009 era al comando della stazione Appia, e Francesco Tedesco, il quale aveva descritto il pestaggio nella caserma Casilina tra il 15 e il 16 ottobre dello stesso anno. Per Mandolini, la Corte d’Assise d’Appello ha ipotizzato, il 7 maggio, quattro anni, mentre per Tedesco la potrebbero essere confermati dalla Cassazione i due anni e mezzo del secondo grado.
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