Prete scomparso, ritrovato il corpo senza vita vicino a una chiesa sconsacrata
È stato ritrovato il corpo di Don Giovanni Marraffa, il prete scomparso lo scorso 26 novembre. Il cadavere si trovava vicino ad una chiesa sconsacrata
Apparterrebbe a Don Giovanni Marraffa il corpo ritrovato nei pressi di una chiesa sconsacrata nel tarantino.
Il chierico, 88enne ormai in pensione, ero sparito dalla sua abitazione sabato 26 novembre.
- Il ritrovamento del corpo
- Le indagini e il mistero dell’auto carbonizzata
- Il ritorno in Puglia di Don Giovanni
Il ritrovamento del corpo
Come riportato da Repubblica, il corpo senza vita del prete è stato ritrovato nelle campagne tra Manduria e Uggiano Montefusco, nel tarantino.
Del sacerdote 88enne si erano perse le tracce sabato scorso, ultimo giorno in cui sarebbe stato visto allontanarsi da casa.
Al momento del ritrovamento l’uomo era morto da non più di 24 ore, come stabilito dal medico legale, che non ha rilevato alcun segno di violenza.
Le indagini e il mistero dell’auto carbonizzata
Il pm della procura di Taranto Filomena Di Tursi, che coordina le indagini svolte dai carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche del Comando provinciale di Taranto, ha comunque disposto l’autopsia.
Fondamentale per il buon esito delle ricerche i gruppi di Protezione Civile di Manduria, che hanno setacciato l’area nella quale è stata trovata la Fiat Punto grigia del sacerdote, completamente bruciata.
Il cadavere è stato ritrovato nei pressi di una chiesetta di campagna, in una zona rurale vicina a Uggiano Montefusco. Secondo le prime indiscrezioni Don Giovanni Marraffa era sdraiato a terra supino, con le mani sul petto, completamente vestito e con solo la cintura dei pantaloni slacciata.
Il ritorno in Puglia di Don Giovanni
Don Giovanni Marraffa era nato in Puglia ma fino al 2011 aveva esercitato la sua professione in Piemonte, nella parrocchia della Natività di Maria a Trana.
Solitario ma loquace, Don Giovanni viene descritto dai suoi compaesani come una persona gentile e di cultura. Sarà quindi importante riuscire a ricostruire gli ultimi giorni di vita del sacerdote, per capire la dinamica della sua morte.
A partire dalla macchina carbonizzata fino al luogo del ritrovamento, passando per l’assenza di quel trolley rosso dal parrebbe quale l’uomo non si separasse mai. Sicuramente in seguito all’autopsia ci saranno maggiori elementi che potranno aiutare le indagini.