Piracy Shield in alto mare, la pirateria resiste: costi esplosi, errori e gli imbarazzi nel Governo Meloni
Sempre più problemi da Piracy Shield, dai costo troppo alti agli imbarazzi per il Governo
Piracy Shield nel caos. La legge anti pirateria nel calcio che fa uso di uno strumento automatico di segnalazione costa sempre di più mentre gli errori mettono in imbarazzo il Governo.
Gli errori di Piracy Shield
Il sistema anti-pirateria nel calcio Piracy shield continua a causare problemi. In principio erano gli errori, come quello che ha portato il 19 ottobre al blocco di Google Drive per diverse ore in tutta Italia.
Un problema che aveva rivelato i rischi del sistema automatico di segnalazione, che non tiene conto di possibili errori e di siti legali che possono essere coinvolti nell’attività di blocco di Agcom.
La cosiddetta legge anti-pezzotto, che ha istituito l’utilizzo di Piracy Shield, è stata criticata da diversi esperti proprio perché non terrebbe conto di questi problemi, già emersi nell’utilizzo pratico del sistema.
Esplodono i costi di Piracy Shield
Dopo gli errori inaspettati, è arrivata anche un’altra sorpresa inaspettata da Piracy Shield. I costi del sistema anti pirateria che dovrebbe proteggere la Serie A sono saliti improvvisamente.
Agcom ha approvato un aumento di 256 mila euro del budget per la gestione del sistema. Soldi che andranno alla piattaforma di Microsoft Azure, che gestisce i servizi in cloud di Piracy Shield.
L’aumento dei costi sarebbe dovuto a un: “forte aumento nell’utilizzo dei servizi Azure derivante principalmente dal crescente e non prevedibile fabbisogno dovuto al funzionamento della piattaforma Piracy Shield” come chiarito dai documenti della stessa Agcom.
Gli imbarazzi del Governo
Agcom pagherebbe infatti i servizi del sistema non a forfait, ma in base all’utilizzo. Una scelta sensata se si prevede che Piracy Shield funzioni e che in futuro i link illegali siano sempre meno.
Ci sono anche questioni legislative che stanno mettendo in imbarazzo il Governo. Il decreto Omnibus è stato approvato in via definitiva dalla Camera il 7 ottobre e ha convertito in legge proprio Piracy Shield, cambiando però una piccola parte del suo funzionamento.
Se in precedenza il sistema poteva essere usato per segnalare link per siti che ospitavano “univocamente” attività illecite, ora quell’avverbio è stato cambiato a “prevalentemente”. Secondo le opposizioni, questa modifica potrebbe rendere ancora più comuni errori come quello che ha bloccato Google Drive.