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Piercamillo Davigo condannato in appello a Brescia per il caso Amara: 14 mesi all'ex pm di Mani Pulite

L'ex pm Piercamillo Davigo è stato condannato a un anno e 3 mesi dalla Corte d'Appello di Brescia per la vicenda dei verbali di Piero Amara

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite ed ex consigliere del Csm, è stato condannato a un anno e 3 mesi dalla Corte d’Appello di Brescia. Il magistrato, ora in pensione, era accusato di rivelazione del segreto d’ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara, a proposito di una presunta Loggia Ungheria. I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado.

L’ex pm Piercamillo Davigo condannato in appello

A riferire la notizia è stato uno dei legali di Davigo, l’avvocato Davide Steccanella, che aveva chiesto l’assoluzione. Lo riporta Repubblica.

I giudici si sono presi 90 giorni per il deposito delle motivazioni. I legali dell’ex pm dell’inchiesta Mani Pulite presenteranno ricorso alla Corte di Cassazione.

Piercamillo Davigo in Corte d’appello a Brescia per il processo per il caso dei verbali di Amara

Davigo era imputato per aver divulgato a Roma a una dozzina di persone le “notizie riservate” contenute nei verbali dell’ex legale esterno di Eni, Piero Amara, a lui consegnati dal pm milanese su una pen-drive in formato word con “modalità quasi ‘carbonare‘”, come si legge nella sentenza di primo grado confermata.

“Smarrimento di postura istituzionale”, avevano scritto l’anno scorso i giudici. Davigo avrebbe allargato “la platea dei destinatari della rivelazione”.

Le dichiarazioni dei legali

“Continuo ad essere convinto dell’innocenza del mio assistito. Ricorreremo in Cassazione. Leggeremo le motivazioni”, ha detto l’avvocato Steccanella a fine udienza, uscendo dall’aula. Davigo, invece, non ha rilasciato dichiarazioni.

“Oggi è stata confermata la colpevolezza del dottor Davigo – ha comunicato all’Adnkronos Fabio Repici, legale della parte civile Sebastiano Ardita – nell’aver illecitamente divulgato le calunniose dichiarazioni di Piero Amara al fine di screditare il magistrato Sebastiano Ardita, così condizionando il funzionamento del Csm”.

“Ora – ha concluso Repici – confido che a Milano si accerteranno le ragioni che hanno portato Amara a verbalizzare quelle calunnie e gli interessi che hanno mosso Amara e i suoi danti causa”.

Le parole di Davigo a “Muschio Selvaggio”

Lo scorso dicembre Davigo era stato ospitato in una puntata di “Muschio Selvaggio“, il podcast condotto da Fedez e Davide Marra (Mr. Marra).

In quell’occasione, in merito alla condanna in primo grado a 15 mesi, l’ex pm aveva detto: “Non ho commesso reati, ma visto che a Brescia le cose non sempre le capiscono, mi hanno condannato“. Le parole avevano sollevato diverse polemiche.

Il tribunale aveva preso posizione con una nota ufficiale, manifestando “vivo stupore e sconcerto per i contenuti dell’intervista rilasciata dal dottor Piercamillo Davigo”.

“Sorprende – proseguiva la comunicazione – che un magistrato che ha ricoperto incarichi apicali di rilievo nazionale si lasci andare a pesanti giudizi che investono, indifferentemente, i giudici che lo hanno giudicato (e condannato), l’Ufficio giudiziario, la stampa locale, e l’intera comunità bresciana.”

“Espressioni e atteggiamento che costituiscono incomprensibile negazione del rispetto dovuto alla giurisdizione tout court, doveroso ed esigibile soprattutto da chi ha indossato la toga per oltre quaranta anni”.

Fonte foto: ANSA

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