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Piano vaccini, le Regioni non ci stanno: è scontro con Draghi

In conferenza Stato-Regioni i governatori hanno criticato le parole di Draghi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La frecciata lanciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato mercoledì alle Regioni ha lasciato il segno. Riuniti ieri in conferenza i governatori non sono stati in silenzio e hanno chiesto, come rivela Adnkronos, un incontro chiarificatore col premier per lunedì pomeriggio.

Piano vaccini, le Regioni non ci stanno: la Conferenza Stato-Regioni

A nulla è servito il tentativo della ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini di fare da paciere parlando di “critica costruttiva” da parte di Draghi. Il presidente del Consiglio durante le comunicazioni in Senato prima del vertice Ue, aveva accusato alcune Regioni di avere trascurato gli anziani nella campagna vaccinale contro il Covid-19 a vantaggio di altre categorie. Parole che, da destra a sinistra, non sono piaciute ai governatori.

Come riportato da Adnkoronos, una delle fonti presente alla Conferenza Stato-Regioni ha testimoniato un malumore generalizzato “non solo circoscrivibile a Lega, Fdi e Fi, ma a tutte le Regioni, nessuna esclusa”. In collegamento video uno dei presidenti di sponda centrodestra avrebbe definito “inaccettabili accuse che ci rivolgono” sulla campagna vaccinale perché c’è chi dice ancora “qualcuno al premier Draghi deve dargli informazioni più corrette, come minimo”, mentre il sospetto diffuso è che il governo voglia scaricare le responsabilità su di loro, “quando la realtà è che mancano le dosi”.

Piano vaccini, le Regioni non ci stanno: le critiche

Sul banco degli imputati è finito il ministro della Salute Roberto Speranza, grande assente alla Conferenza, alla quale hanno preso parte invece il ministro della Publica amministrazione Renato Brunetta e la ministra Gelmini. Ma le critiche sono arrivate su tutta la linea.

I presidenti di Regione hanno contestato anche la gestione dei vaccini da parte dell’Agenzia italiana del farmaco soprattutto per le incertezze con le quali è stato affrontato il caso AstraZeneca. Un segnale di insofferenza in questo senso, come riportato da Repubblica, potrebbe essere il mancato parere sulla nomina del direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini.

Le Regioni hanno poi sollevato dei rilievi sulle linee guida per la campagna di somministrazione redatte dalla Protezione civile. Dal documento è stato eliminato il limite massimo dei 10 minuti per la somministrazione e il riferimento sugli orari di apertura. Mentre è stato deciso che i centri di “medie-grandi dimensioni” dovranno vaccinare 800 persone al giorno e “i punti vaccinali di minore dimensione (ad esempio gli studi medici e le farmacie)” si potranno organizzare autonomamente.

Per questi motivi la necessità della convocazione di un incontro col governo alla presenza del premier, nel quale si parlerà oltre che del Piano vaccini anche sul Recovery Fund e su come saranno coinvolte le Regioni riguardo ai fondi del Next Generation Eu.

Fonte foto: ANSA
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