Per gli italiani a Londra il visto è sempre più difficile: con le nuove regole servono 45mila euro all'anno
Regole più stringenti per il visto nel Regno Unito: gli italiani che vogliono stabilirsi a Londra devono avere un salario annuo da 37800 sterline
Il Regno Unito ha introdotto nuove restrizioni sull’immigrazione che rendono molto più difficile per gli italiani studiare o lavorare a Londra o in altre città britanniche. Il governo da Rishi Sunak ha infatti aumentato il salario minimo richiesto per ottenere il visto di lavoro a 38.700 sterline all’anno, pari a 45mila euro circa, escludendo così molti giovani che vogliono trasferirsi o che hanno il documento in scadenza. Queste nuove regole, pensate per ridurre i flussi migratori e incentivare gli ingressi di personale qualificato, stanno causando carenza di personale in settori come ristorazione e sanità.
- Gli italiani a Londra saranno sempre meno
- Le nuove regole per ottenere il visto nel Regno Unito
- Il commento del console italiano a Londra
- Le carenze di personale
Gli italiani a Londra saranno sempre meno
Le recenti restrizioni sull’immigrazione nel Regno Unito, introdotte dal governo di Rishi Sunak dal 1 aprile, stanno rendendo praticamente impossibile per i giovani italiani studiare o lavorare lì.
Queste misure, aggiunte alle conseguenze della Brexit, hanno colpito centinaia di giovani italiani con visti in scadenza e potrebbero ostacolare migliaia di ingressi futuri, e questo vale per studenti, lavoratori e neolaureati.
Il primo ministro britannico Rishi Sunak
Alcuni cliché, come la partenza per fare il cameriere a Londra, potrebbero presto diventare quindi un lontano ricordo. Ma anche tentare una carriera nel Regno Unito, ingolositi dagli stipendi più alti, dopo aver preso la laurea in Italia potrebbe essere un’impresa.
Le nuove regole per ottenere il visto nel Regno Unito
Le nuove norme nel Regno Unito impongono un salario annuo minimo di 38.700 sterline per ottenere il visto di lavoro sponsorizzato, rispetto al precedente limite di 26.200 sterline, rendendo l’accesso molto più difficile.
Dalla Brexit e suo malgrado, nel 2022 il Regno Unito ha registrato un record di 745mila persone che entrano nel paese. Un numero che il governo britannico vuole ridurre a meno della metà, privilegiando l’ingresso di personale più qualificato.
Il commento del console italiano a Londra
Domenico Bellantone, console generale a Londra, ha spiegato a Il Messaggero che almeno il 30% degli italiani nel Regno Unito, corrispondenti a circa 200mila persone, è composto da under 30.
“Quelle 38.700 sterline sono un salario che guadagna solo il 27% degli inglesi, quindi gli arrivi dovrebbero calare” ha chiarito il console.
“Significa che d’ora in avanti arriveranno quasi solo lavoratori dell’alta ospitalità, della ricerca scientifica qualificata, del management alberghiero e del settore finanziario” ha aggiunto Bellantone.
Le carenze di personale
A segnalare le criticità legate alle nuove restrizioni sono anche le associazioni di italiani nel Regno Unito, secondo le quali si evidenzia già una grave carenza di personale in settori cruciali come quelli di ristorazione, alberghiero e sanitario.
Gli italiani, tradizionalmente molto richiesti, stanno ora perdendo terreno a favore degli indiani, che hanno visti più accessibili. In passato, chi arrivava nel Regno Unito per lavori in settori carenti poteva essere sponsorizzato anche con un salario inferiore al minimo del 20%. Tuttavia, il governo Sunak ha eliminato questo strumento.