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CRONACA NERA

Omicidio Paderno Dugnano, parla il 17enne: "Ci pensavo da un po'". Perché ha ucciso i genitori e il fratellino

Strage familiare di Paderno Dugnano, le confessioni del 17enne che ha ucciso padre, madre e fratello: "Non c’è un vero motivo"

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Riccardo ha 17 anni, tra pochi giorni avrebbe dovuto cominciare la quinta al liceo scientifico Gadda di Paderno Dugnano. Sabato sera ha massacrato la sua famiglia. Dopo circa 12 ore di interrogatorio è capitolato e ha confessato: con un coltello ha prima tolto la vita al fratellino 12enne, poi si è scagliato sulla madre e il padre, anche loro ammazzati a colpi di lama.

Strage di Paderno Dugnano, il 17enne: “Non c’è un vero motivo”

“Non c’è un vero motivo per cui l’ho ucciso. Mi sentivo un corpo estraneo nella mia famiglia. Oppresso. Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio“, ha raccontato agli inquirenti, come riportato dal Corriere della Sera.

Quel disagio di cui ha parlato, però, gli è rimasto addosso, non se ne è andato con gli omicidi: “Me ne sono accorto un minuto dopo: ho capito che non era uccidendoli che mi sarei liberato”.

Carabinieri sul luogo della strage

Sempre il CorSera riferisce che il ragazzo, nel monologo scandito di fronte agli investigatori, si è lasciato andare alle lacrime a tratti. “Non è successo niente di particolare sabato sera. Ma ci pensavo da un po’, era una cosa che covavo”, ha spiegato.

Omicidio plurimo, Riccardo: “Mi sento solo”

Sabato si è alzato dal letto, ha afferrato un “coltello da carne” e per prima cosa, “senza una ragione precisa” – ha dichiarato sempre Riccardo – la sua furia omicida si è abbattuta sul fratellino.

“Non so davvero come spiegarlo. Mi sento solo anche in mezzo agli altri. Non avevo un vero dialogo con nessuno. Era come se nessuno mi comprendesse”, ha aggiunto il 17enne.

Il legale del 17enne: “Troppo presto per capire”

Dopo l’arresto è stato trasferito nel carcere minorile Beccaria. Nei prossimi giorni gli psicologi della struttura proveranno a dialogare con lui per aiutarlo a capire in che modo la sua mente ha ordinato al suo corpo di perpetrare una strage tanto agghiacciante

“È davvero troppo presto per capire”, il commento del difensore del 17enne, Chiara Roveda.

Riccardo, secondo le testimonianze di chi lo ha conosciuto e anche secondo chi lo ha interrogato, è un ragazzo “intelligente”. Per questo, ciò che ha fatto risulta ancor meno comprensibile.

Fonte foto: ANSA

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