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Padre disabile manda via i figli da Gaza durante i bombardamenti: "Non voglio che muoiano davanti a me"

Un operatore umanitario palestinese racconta la sua storia e quella della sua famiglia dopo gli attacchi di Israele

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Storia straziante dalla Striscia di GazaKhaled Abdelkareem, operatore umanitario di EducAid Palestina e disabile, racconta in un video di aver mandato via i propri figli dalla Palestina per paura di vederli morire davanti a lui.

Il video di Khaled

Khaled Abdelkareem, operatore umanitario di EducAid Palestina ha diffuso un video di alcuni minuti sui social in cui racconta la sua storia come rifugiato palestinese e come persona disabile e padre di un bambino disabile.

Khaled racconta tra le lacrime di essere da solo a casa sua, a Gaza city. Non c’è acqua ne elettricità: “È notte ora. Un momento molto spaventoso. Forse queste sono le mie ultime parole, non c’è nessun sentimento di sicurezza nel mio cuore al momento”.

Un bombardamento su Gaza City

L’operatore umanitario racconta che da giorni nel nord della Striscia di Gaza regna la distruzione e donne e bambini muoiono ogni giorno. “I miei figli non sono con me ora, li ho mandati lontano, in un altro luogo, a Rafah, penso sia più sicuro“.

Il desiderio di Khaled

Il filmato, girato di notte, dura circa 4 minuti. Dopo aver raccontato la sua situazione e quella della sua famiglia, Khaled Abdelkareem esprime un desiderio, rivolto proprio ai suoi figli lontani.

“Non voglio che i miei figli vivano giorni come questi. Non voglio che soffrano come ho sofferto io. Voglio che possano vivere in un periodo migliore.” Il suo racconto poi continua descrivendo i bombardamenti diurni degli aerei israeliani.

“I bombardieri non abbandonano mai il cielo. Dal momento in cui sorge il sole, finché non cala la notte. Ho mandato i miei bambini lontano perché non voglio vederli morire davanti a me. Meglio morire da solo.

I bombardamenti su Gaza

La storia di Khaled è quella di milioni di altri palestinesi che stanno subendo i bombardamenti israeliani a Gaza in questi giorni. Dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas, che ha causato 1400 vittime, Tel Aviv ha risposto preparando il terreno per un’operazione di terra.

Negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha intensificato ulteriormente gli attacchi, anche se l’intervento degli USA ha per il momento scongiurato un’invasione della Striscia, per dare il tempo alla diplomazia di liberare i civili tenuti in ostaggio dai palestinesi.

Fonte foto: ANSA

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