Orsini, nuova bufera per la frase sui bambini ucraini: Rai 3 prende le distanze, parla Bianca Berlinguer
Il professor Alessandro Orsini continua a far discutere dopo le dichiarazioni sui bambini ucraini e la dittatura, e Rai 3 prende le distanze
Il professor Alessandro Orsini, sociologo esperto di relazioni internazionali e terrorismo, continua a far discutere. Al centro delle nuove critiche contro il docente della Luiss ci sono le sue affermazioni che riguardano la guerra in Ucraina pronunciate durante la trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer su Rai 3. Il direttore della rete ha preso le distanze, e nella polemica è entrata anche la giornalista e volto storico del servizio pubblico.
- Cosa ha dichiarato il professor Alessandro Orsini sui bambini ucraini
- Il direttore Franco Di Mare prende le distanze da Cartabianca
- Bianca Berlinguer risponde a Franco di Mare: la dura replica
- Orsini risponde alle accuse: "Pronto a battermi per la democrazia"
Cosa ha dichiarato il professor Alessandro Orsini sui bambini ucraini
Il docente ha affermato ancora che Volodymyr Zelensky dovrebbe cedere alle pressioni di Vladimir Putin, anche al costo di rinunciare al Donbass e alla Crimea e accettare un negoziato difficile per l’Ucraina pur di raggiungere la pace per il Paese.
“Preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che muoiano sotto le bombe in una democrazia. Per quando sia innamorato della civiltà liberale e abbia sempre promosso i valori del liberalismo, per me la vita umana, la vita dei bambini, è più importante della democrazia e della libertà, anche perché un bambino anche in una dittatura può essere felice, perché un bambino può vivere dell’amore della famiglia”, ha dichiarato.
Il direttore Franco Di Mare prende le distanze da Cartabianca
Franco Di Mare, direttore di Rai 3, ha comunicato all’Ansa che “si tratta di affermazioni riprovevoli, assolutamente incondivisibili, di cui il professor Alessandro Orsini si assume naturalmente la responsabilità. È superfluo dire che Rai 3 prende le distanze“.
Il dirigente Rai si è poi lanciato in quello che è apparso come un attacco contro la conduttrice. “Quello che è avvenuto è la dimostrazione che ormai il talk è un modello da ripensare, se il risultato cercato è unicamente quello dell’effettaccio a tutti i costi, magari nel tentativo di aumentare di mezzo punto lo share“.
Bianca Berlinguer risponde a Franco di Mare: la dura replica
Non si è fatta attendere la replica di Bianca Berlinguer. “Trovo, come dire, bizzarro che il direttore di una rete della Rai prenda le distanze da una trasmissione della stessa rete perché non condivide le opinioni espresse, all’interno di un dibattito plurale, da uno degli ospiti”.
“Opinioni, per altro, contestate assai efficacemente da altri presenti in studio”, ha dichiarato la giornalista. “E trovo ancora più eccentrico che le idee del direttore di rete sulla concezione del pluralismo e sulle sue regole vengano comunicate a un’agenzia di stampa, senza che, ancora una volta, la stessa conduttrice sia stata consultata in merito”.
Orsini risponde alle accuse: “Pronto a battermi per la democrazia”
Sulla questione è intervenuto anche lo stesso Alessandro Orsini su Facebook. “È sfiancante, ma provo ugualmente ad arginare. Ieri sera a Cartabianca non ho detto che voglio che i bambini vivano in una dittatura. Questo è assolutamente falso. Ho detto che preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che sotto le bombe per esportare la democrazia occidentale. Ho poi aggiunto che un bambino può essere felice sotto una dittatura, ma non può esserlo sotto le bombe”.
“In sintesi, preferisco che i bambini vivano in democrazia. Ma se l’alternativa è tra le bombe democratiche sulla testa dei bambini e la dittatura, che però assicura la pace sociale, preferisco, per i bambini e non per me, la dittatura”, ha scritto il professore, al centro della bufera anche lo scorso periodo per posizioni che sono apparse filoputiniane.
“Questo non toglie che sarei pronto a combattere per difendere la democrazia italiana. Certi salti logici sono soltanto distorsioni e strumentalizzazioni. Il fatto che non voglia la guerra per i bambini siriani non implica logicamente che non sarei disposto a battermi per difendere la democrazia contro un invasore o che io non apprezzi i partigiani italiani che hanno combattuto contro il nazifascismo”, ha concluso.