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Origine Covid, il G7 sfida la Cina: la mossa dei capi di Stato

Origine coronavirus, il G7 sfida la Cina: pronti per una nuova inchiesta per fare luce sulla nascita del Covid

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si va verso “un’inchiesta sull’origine del coronavirus “. A tracciare la rotta al G7 di Carbis Bay, in Cornovaglia, è il presidente Usa Joe Biden. Domenica si concluderà il vertice ed è molto probabile che ci sarà una richiesta decisa e convinta all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Ufficialmente, il motivo sta nel rafforzare “la sicurezza sanitaria globale “. In realtà la sfida coinvolge direttamente Pechino, dopo che nelle ultime settimane si sono fatte ancor più ‘lunghe’ le ombre attorno alla nascita del Covid-19. Tanti i dubbi nutriti dagli esperti, diversi dei quali non scartano l’ipotesi ‘laboratorio’.

Anche Downing Street conferma: “Siamo aperti a tutte le possibilità”. Nel frattempo la Cina sembra già aver organizzato la contromossa, promulgando una nuova legge contro le sanzioni di Paesi stranieri. La norma prevede tra l’altro “il rifiuto del visto, l’espulsione, il sequestro e il congelamento di beni” dei loro cittadini.

I leader del G7 chiederanno invece un’indagine nuova e trasparente dell’Oms sulle origini del coronavirus come è riportato nella bozza del comunicato finale di cui l’agenzia Bloomberg ha preso visione. Ieri la stessa richiesta era trapelata da una bozza della dichiarazione del vertice Ue-Usa.

Nella giornata odierna i sette leader, tra cui figura Mario Draghi, discuteranno anche di altri temi. Argomento caldo la distribuzione di vaccini ai Paesi poveri; obbiettivo renderne disponibili 1 miliardo nei prossimi mesi.

“Gli Usa saranno l’arsenale dei vaccini”, afferma Biden che farà un discorso sulla ripresa e la ricostruzione dell’economia globale, con focus sulla lotta alle disuguaglianze e su come far prosperare le società libere. Spazio quindi alla cybersicurezza, a nuove regole commerciali per una equa concorrenza – anche in questo caso uno dei bersagli è Pechino – e all’ambiente.

Regno Unito e Stati Uniti ieri hanno pubblicato un corposo remake della Carta Atlantica di Roosevelt e Churchill del 1941. Un documento ambizioso, che corrobora quella “Special Relationship” tra i due Paesi anglosassoni.

Fonte foto: ANSA
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