Omicidio Vannini, annuncio del Ministero della Difesa su Ciontoli
Antonio Ciontoli, condannato a 5 anni per la morte di Marco Vannini, non sarà reintegrato in Marina
Il caso riguardante il giovane Marco Vannini, morto nel maggio del 2015 dopo che, a casa della fidanzata a Ladispoli, un proiettile lo ha colpito alla schiena, si arricchisce di nuovi elementi.
A intervenire pubblicamente sul caso Vannini è stato il Ministero della Difesa guidato da Lorenzo Guarini (Partito Democratico), che a “Le Iene” ha fatto chiarezza sulla condizione di Antonio Ciontoli, sottoufficiale della Marina distaccato ai servizi segreti, condannato a 5 anni per l’omicidio del fidanzato della figlia. Queste le parole: “Antonio Ciontoli è sospeso dal servizio e in tale posizione rimarrà fino a quando non ci sarà una definitiva sentenza da parte dell’Autorità Giudiziaria”.
La presa di posizione del Ministero della Difesa è arrivata in seguito a un incontro avvenuto tra i genitori di Marco Vannini ed Elisabetta Trenta (Movimento 5 Stelle), ministra della Difesa del primo governo Conte. Elisabetta Trenta, da ministra della Difesa, si era già espressa in passato sul caso Vannini: “Fin quando sarò io a guidare il Ministero della Difesa, mi impegno affinché al signor Ciontoli non sia concesso il reintegro in Forza Armata”.
Ora, la posizione di Elisabetta Trenta è stata confermata dal nuovo ministro della Difesa Lorenzo Guarini, come da richiesta della madre di Marco Vannini, che, sempre a “Le Iene”, aveva dichiarato a proposito di Antonio Ciontoli: ““Mi auguro che non venga reintegrato nella Marina, altrimenti noi tutti da chi saremmo difesi? Dagli assassini?”.