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CRONACA NERA

Omicidio Regeni, per la Commissione parlamentare: "Egitto colpevole della morte di Regeni"

La relazione dei parlamentari individua espressamente delle responsabilità interne al regime di Al Sisi. E impegna il governo a fare pressione

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si parla di un regime “perennemente sospeso tra repressione e instabilità”, deciso a inviare un messaggio di intransigenza al mondo occidentale, che ha voluto finora coprire le proprie responsabilità nell’omicidio del ricercatore friulano Giulio Regeni, trovato morto al Cairo il 3 febbraio 2016.

Questa è la conclusione della relazione stilata dalla commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Erasmo Palazzotto (Leu) e approvata all’unanimità da parte di tutti i suoi componenti dopo un lavoro durato due anni, condito da 45 audizioni e anche da una missione presso l’università di Cambridge.

Il giovane studioso – come rivelato dal ‘Corriere della Sera’ – nel documento prodotto dai parlamentari viene descritto come “un ragazzo cosmopolita e poliglotta, che ha rappresentato un modello di cittadinanza attiva e impegnata, soprattutto grazie alla sua indole curiosa” e che lo portava sempre ad approfondire le questioni.

L’accusa forte e chiara da parte dei parlamentari

Per la prima volta in quasi sei anni, arriva una accusa chiara e forte da parte dell’Italia nei confronti dell’Egitto. Quantomeno da parte dei membri della commissione, che scrivono nero su bianco come “le cause e le responsabilità della morte di Giulio Regeni siano interne al regime egiziano” di Al Sisi e probabilmente alla “lotta di potere” interna ai servizi di intelligence.

Il lavoro della commissione vuole essere anche propositivo nel superare lo smacco imposto dalle autorità del Cairo, che non hanno consentito alla magistratura italiana di notificare il rinvio a giudizio agli agenti della security ritenuti responsabili dell’accaduto. Un comportamento che ha fatto naufragare un primo tentativo di processarli. Le accuse nei loro confronti sono quelle per rapimento, tortura e omicidio.

Individuare i veri colpevoli e stop alla vendita di armi

I parlamentari hanno inoltre chiesto esplicitamente al governo italiano di effettuare “un salto di qualità” nel fare pressione per ottenere collaborazione da parte delle autorità egiziane, invitate a trasmettere nomi e indirizzi dei veri colpevoli. Ma la richiesta all’esecutivo riguarda anche una “riflessione” sull’opportunità di continuare a esportare “armi leggere” utilizzate dal Cairo a fini repressivi.

L’Italia, sempre secondo la commissione, è “legittimata a richiamare l’Egitto al rispetto della convenzione delle Nazioni Unite sulla tortura” utilizzando tutti i canali a sua disposizione. Infine sono arrivate anche singole richieste da parte di alcuni componenti: Andrea De Maria (Pd) chiede di “aumentare la pressione sulle autorità egiziane anche per la libertà di Patrick Zaki“, mentre Italia Viva propone di aprire una controversia internazionale contro l’Egitto presso la Corte internazionale di giustizia.

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