Omicidio Genova, Clara Ceccarelli si era già pagata il funerale
Femminicidio di Genova: Clara Ceccarelli si era già pagata il funerale, la testimonianza del commesso che lavorava nel suo negozio
Clara Ceccarelli, la donna di 69 anni ammazzata dall’ex compagno sabato sera all’interno del suo negozio di pantofole in centro a Genova, aveva già provveduto a pagare il proprio funerale. Lo ha spiegato il commesso impiegato saltuariamente nel negozio della donna, come riferito dal Corriere della Sera. Clara avrebbe agito così per non gravare sul padre anziano e sul figlio, e per via di un presentimento funesto.
“Due settimane fa si era andata a pagare il funerale — ha narrato il commesso —, forse aveva un presentimento, faceva brutti sogni”. Un presentimento tutt’alto che infondato, con il senno di poi. La storia ha infatti tratti cruenti e drammatici: Renato Scapusi, l’ex di 59 anni che le ha tolto la vita, non le dava pace da quasi un anno, vale a dire da quando la loro relazione era giunta al capolinea.
“Non risultano però denunce a suo carico o altri procedimenti”, ha dichiarato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Il pm, Giovanni Arena, nel frattempo ha disposto la perizia psichiatrica. L’incarico sarà dato ufficialmente lunedì prossimo al medico Gabriele Rocca. Nel medesimo giorno, di pomeriggio, il medico legale Lucrezia Mazzarella effettuerà l’autopsia.
Nel frattempo proseguono le indagini degli inquirenti che al momento credono che l’omicidio fosse premeditato. A spingere verso tale pista ci sono anche diverse testimonianze.
“Scapusi, lo abbiamo visto tutti, è passato più volte, si è seduto in fondo alla strada e ha aspettato il momento giusto per entrare e poi ha fatto quello che ha fatto”, hanno raccontato le tre titolari del negozio che ha sede vicino alla pantofoleria della vittima.
“Se penso che due o tre giorni fa lei è venuta per prendersi un caffè e mi ha detto, sai Piero sono stata a Staglieno a prendermi un posto, mi faccio cremare — ha narrato il titolare del bar di via Colombo —. Clara era una persona gentile con una pazienza infinita anche nei confronti di questa persona”.
La manifestazione di “Non una di meno”
Nel pomeriggio di domenica 20 febbraio le attiviste di ‘Non una di meno’, con il Centro Antiviolenza di via Mascherona, hanno dato vita a un presidio di fronte a ‘Jolly Calzature’. Tanti i fiori depositati innanzi allo store. “Non è un raptus ad ucciderci, basta crederci”, ha recitato lo striscione delle attiviste.