Omicidio di Saman Abbas, madre arrestata in Pakistan estradata in Italia: esulta il ministro Nordio
Oggi 22 agosto è stata estradata la madre di Saman Abbas, condannata all'ergastolo in primo grado per l'omicidio della figlia. Ecco cosa succederà
Intorno alle 14 di giovedì 22 agosto Nazia Shaheen, 51enne madre di Saman Abbas, si potrà considerare ufficialmente estradata. La donna era stata arrestata il 31 maggio in Pakistan e aveva dato il consenso all’estradizione in Italia senza chiedere alcun rilascio su cauzione. Dopo una corposa comunicazione tra le autorità italiane e il governo pakistano, quindi, la 51enne potrà scontare la pena nelle carceri italiane.
- Estradata la madre di Saman Abbas, cosa succederà
- La nota del ministro Carlo Nordio
- La fuga in Pakistan
Estradata la madre di Saman Abbas, cosa succederà
La notizia arriva dal Ministero della Giustizia. Nazia Shaheen è in arrivo in Italia dal Pakistan. La 51enne farà un breve scalo a Istanbul per poi atterrare presso l’aeroporto di Fiumicino (Roma) ed essere consegnata alle autorità italiane.
La donna è stata condannata all’ergastolo in primo grado insieme al marito Shabbar Abbas. Quest’ultimo sta già scontando la pena in Italia dopo l’arresto avvenuto nel 2023, ora tocca alla moglie: una volta atterrata, quindi, Nazia Shaheen verrà trasferita in carcere e lì sconterà la pena stabilita dalla Corte d’Assise.
Una volta atterrata, espletate le formalità di rito, la 51enne verrà presa in consegna dalla polizia penitenziaria e stabilita in via provvisoria presso il carcere di Rebibbia nell’attesa del consenso al trasferimento presso il carcere di Reggio Emilia da parte dell’autorità giudiziaria.
Come riporta una nota stampa dell’arma dei carabinieri, Nazia Shaheen è stata raggiunta in Pakistan dagli uomini del Personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che hanno preso in consegna la donna dalle autorità locali.
La nota del ministro Carlo Nordio
In una nota pubblicata sui profili social istituzionali del Ministero della Giustizia il ministro Carlo Nordio ha dato notizia dell’estradizione di Nazia Shaheen parlando di “un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane diciottenne”.
Nordio comunica che ciò è stato reso possibile grazie a “una intensa e proficua collaborazione del Ministero della Giustizia con il Ministero dell’Interno e il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale”. Nella stessa nota il ministro ringrazia “le autorità pakistane per aver compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze”.
La fuga in Pakistan
Dopo la scomparsa di Saman Abbas, a insospettire gli inquirenti era stata la repentina sparizione dei genitori, avvistati da una videocamera di sorveglianza all’aeroporto di Malpensa. Dopo la cattura del padre, l’unica imputata a mancare l’appello era proprio Nazia Shaheen.
Grazie a una collaborazione tra l’Interpol e la polizia federale del Pakistan, le intercettazioni e le testimonianze avevano fatto sì che la 51enne venisse rintracciata in un villaggio al confine con il Kashmir. La convalida dell’arresto era avvenuta di fronte ai giudici di Islamabad, che hanno poi disposto il trasferimento della donna al carcere di Adyala. Secondo le fonti, Nazia Shaheen godeva della protezione di personaggi importanti della famiglia, essendo addirittura sorella di un poliziotto.