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Omicidio di Pierina Paganelli, la Procura apre un fascicolo sulla lettera contro la nuora Manuela Bianchi

La Procura apre un fascicolo per una lettera anonima recapitata a Manuela Bianchi. Il giallo sull'omicidio di Pierina Paganelli si infittisce

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Si arroventa nuovamente, il clima della palazzina di via del Ciclamino 31, a Rimini, dove ha avuto luogo l’omicidio di Pierina Paganelli. In questo giallo non ci sono indagati, e le notizie roteano ancora nell’ambito famigliare della vittima. Tra i personaggi più rincorsi dai media c’è senz’altro Manuela Bianchi, nuora della 78enne uccisa il 3 ottobre 2023 in quanto moglie di Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli.

Manuela Bianchi riceve una lettera anonima

Come emerso durante la puntata di ‘Mattino Cinque’ andata in onda martedì 16 gennaio, Manuela Bianchi ha ricevuto una lettera anonima.

Il documento è stato redatto a mano e conterebbe parole offensive nei confronti della nuora di Pierina Paganelli.

Come raccontato a ‘Storie Italiane’ e ripreso da ‘Corriere della Sera’, la mano che ha scritto la lettera apostrofa Manuela Bianchi come “emerita assassina“.

Recentemente la stessa Manuela Bianchi ha rotto il silenzio sulla vicenda, annunciando di essersi dissociata dai Testimoni di Geova a seguito dell’eco mediatica che ha colpito la sua famiglia dopo lo scoppio del caso.

La Procura apre un fascicolo

Come riportato da ‘Corriere della Sera’, ora la Procura di Rimini ha aperto un fascicolo per indagare sulla lettera anonima.

A consegnare la lettera agli investigatori è stato il consulente legale di Manuela Bianchi, Daniele Barzan.

L’avvocato dei Paganelli smentisce le notizie sul Dna

In una puntata di ‘Storie Italiane’ si è parlato del Dna isolato sulla scena del crimine ed è stato detto che l’origine delle tracce biologiche sarebbe sconosciuta.

Su questo aspetto è intervenuta Monica Lunedei, avvocato della famiglia Paganelli, per smentire quanto riportato. Lo ha fatto, la dottoressa Lunedei, attraverso la redazione di ‘Fanpage’.

Le sue parole: “Dal punto di vista della procedura, escluderei che sia stato svolto un accertamento di questo tipo (ovvero sull’origine ignota del Dna, nda). Si tratta di un accertamento irripetibile e dunque preceduto da specifici avvisi a noi mai trasmessi”.

L’assenza di tali “specifici avvisi” porta dunque ad escludere l’esistenza di un Dna sconosciuto prelevato dal garage, per questo secondo Monica Lunedei “corre l’avviso di smentire questa informazione”.

Ricordiamo, infine, che nel giallo di Rimini non ci sono ancora indagati.

Fonte foto: ANSA

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