Omicidio di Eros Di Ronza a Milano, cosa rischiano i gestori del bar? L'ipotesi sulla legittima difesa
Dopo l'aggressione mortale a Eros Di Ronza, sono accusati di omicidio volontario i due gestori del bar di via Cermenate a Milano. Per loro la pena potrebbe partire dai 21 anni
Nuovi particolari emergono in merito all’omicidio di Eros Di Ronza, l’uomo di 37 anni ucciso a Milano mentre insieme a un complice tentava di mettere a segno un furto con scasso in un bar-tabaccheria di viale Cermenate. Di Ronza è stato raggiunto da almeno 36 fendenti inferti con delle forbici. I gestori del bar, due cinesi, sono stati arrestati per omicidio e si trovano nel carcere di San Vittore.
Eros Di Ronza gridava aiuto
Per l’omicidio di Di Ronza sono accusati Liu Chongbing (49 anni) e Shu Zhou (37 anni). La prima forbiciata l’ha colpito al torace mentre era ancora sotto la saracinesca divelta. Poi, in strada, gli altri colpi: alla pancia, al petto, alla schiena, ai fianchi, alle gambe e alle braccia.
Dopo essere stato ferito da numerose forbiciate, “strisciava” a pancia in giù e “gridava aiuto”. Così si legge negli atti della procura di Milano che indaga sull’omicidio.
Un frame della telecamera di sorveglianza mostra Eros Di Ronza mentre scassina la saracinesca del bar.
Di Ronza e il complice erano giunti sul posto in sella a un motorino rubato. I gestori del bar sono stati richiamati dall’antifurto del locale poco prima delle 5 del mattino, dopo che i ladri erano riusciti a sollevare la saracinesca con un cric per auto.
Nei pochi istanti fra lo scasso e l’arrivo dei gestori, Di Ronza era riuscito ad arraffare un magro bottino composto da qualche decina di Gratta e Vinci. Il suo complice, sopravvissuto all’aggressione, è ora indagato per furto.
In carcere per omicidio volontario
Per la pm della procura di Milano Maura Ripamonti va sottolineata “la sproporzione della reazione e, anzi, l’efferatezza” dell’aggressione. Ripamonti ha inoltre parlato di una “incapacità di autocontrollo da parte degli arrestati e una certa tendenza a ricorrere alla violenza come forma di giustizia personale“.
Il legale dei due baristi, in carcere in custodia cautelare, punta invece sulla scriminante della legittima difesa: “Sono scioccati per quello che è successo”, dice.
Cosa rischiano
I due sono accusati di omicidio volontario in concorso, senza aggravanti. Si tratta di una fattispecie che si verifica quando due o più soggetti realizzano un omicidio con piena coscienza e volontà omicida. La pena prevista è la reclusione a partire dai 21 anni. Solo in caso gli accusati dovessero scegliere il rito abbreviato, allora potrebbero godere della riduzione di un terzo della pena. In ogni caso rischierebbero non meno di 14 anni di carcere, dei quali gli ultimi 4 potrebbero essere convertiti in pene alternative.
Si ricorda infine che in Italia l’anno carcerario, in caso di buona condotta, dura 9 mesi e non 12. Ciò porterebbe a un ulteriore sconto di pena.
Questo per quanto riguarda le pene detentive. Su fronte dei risarcimenti ai familiari di Eros Di Ronza, sarà la magistratura a determinarne l’entità. Si tratterà comunque di un numero almeno a 5 cifre.