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CRONACA NERA

Omicidio di Acilia, spunta l'ipotesi della vendetta contro il fratello pusher: le indagini

Corelli era incensurato, ma i carabinieri di Ostia non escludono nessuna pista. L'omicidio sarebbe avvenuto davanti agli occhi della compagna

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un movente legato all’attività del fratello, ai domiciliari per droga. Sarebbe questa una delle piste che stanno seguendo gli inquirenti sull’omicidio di Paolo Corelli, il salumiere ucciso a colpi di pistola,  all’alba del 14 febbraio ad Acilia, a Roma. Il quartiere è lo stesso dove erano stati catturati i due giovani condannati per il ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo.

Vendetta legata al fratello pusher

Come riporta il Corriere della Sera, i carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia non avrebbero escluso la pista del movente legato all’attività del fratello. Il quotidiano riporta come il salumiere, 47 anni, che nel fine settimana lavorava come addetto alla sicurezza in un locale, potrebbe essere stato colpito nell’ambito di una vendetta collegata agli affari per droga del fratello, anche se lui era incensurato.

I rilievi dei carabinieri e della scientifica sul luogo dell’omicidio ad Acilia, Roma.

L’omicidio davanti agli occhi della compagna

Sempre per il Corriere della Sera, tra i testimoni dell’omicidio ci sarebbe anche la compagna, con la quale aveva una figlia di dieci anni, che al momento dell’agguato era seduta in macchina. Come ogni mattina la donna era andata a prendere l’uomo sotto casa per portarlo al supermercato di Fiumicino dove lavorava. Paolo Corelli è stato ucciso proprio sotto la sua abitazione, con alcuni colpi di pistola esplosi da un uomo a volto scoperto che dopo l’omicidio si è allontanato a piedi. Erano circa le sei del mattino. Secondo quanto si apprende sono stati alcuni abitanti della zona a dare l’allarme, dopo aver sentito il rumore degli spari.

Le indagini dei carabinieri

I carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia attendono ora il risultato dell’autopsia sul corpo. A supporto delle indagini sono stati anche acquisiti i filmati di alcune telecamere della zona. Sotto esame anche lo smartphone e il computer di Corelli per ricostruire le telefonate e i contatti avuto negli ultimi giorni.

Corelli conosceva il suo killer?

Proprio dal telefono e dal computer potrebbe emergere l’identità del killer di Corelli. Una delle domande a cui stanno cercando di rispondere gli inquirenti è, infatti, se la vittima conoscesse il suo assassino. Secondo alcune testimonianza, infatti, Corelli avrebbe cercato di scappare dal killer che, dopo i primi colpi di pistola, l’ha rincorso per ucciderlo con un ultimo sparo.

Fonte foto: Ansa

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