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Omicidio a Milano, Eros Di Ronza ucciso davanti al bar durante la rapina: il video dell'aggressione

Spuntano le immagini dell'omicidio di Eros Di Ronza. Il 37enne è stato ucciso mentre tentava un furto in un bar della periferia sud di Milano

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Gli inquirenti hanno divulgato il video che mostra tutte le fasi dell’aggressione degenerata nell’omicidio di Eros Di Ronza, il 37enne sorpreso insieme a un complice a tentare di introdursi all’interno di un bar di via Giovanni da Cermenate, a Milano. I due ladri sono stati raggiunti da due parenti della titolare dell’esercizio, armati di forbici. Eros Di Ronza è stato colpito una prima volta al torace e successivamente, in una seconda fase dell’aggressione, da altre 20 forbiciate che lo hanno ucciso.

Il video dell’aggressione a Milano

Nel video pubblicato da Ansa vengono mostrate le immagini dell’intera vicenda. Nei primi frame Eros Di Ronza arriva con il suo complice di fronte al bar di via Giovanni da Cermenate. I due si guardano intorno per assicurarsi che non ci siano testimoni, dunque mettono in pratica il tentato furto provando a sollevare la saracinesca del locale con un piede di porco.

Successivamente spunta una mano che brandisce un oggetto appuntito, una forbice, dunque si palesano le figure dei due aggressori e inizia il parapiglia.

Le forbici usate da un 30enne di nazionalità cinese per l’omicidio di Eros Di Ronza a Milano, colpito al torace e pugnalato almeno altre venti volte dopo aver tentato il furto in un bar

I due aggressori, nipote e marito della titolare del bar – rispettivamente di 30 e 49 anni – raggiungono le vittime e le inseguono per un breve tratto. Nell’inquadratura rimane lo scooter usato da Di Ronza e il suo complice e gli attrezzi usati dai due per tenere sollevata la saracinesca del bar.

La vicenda ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi difende l’azione dei due cittadini cinesi contro Eros Di Ronza e il suo complice e c’è chi condanna il loro gesto.

L’omicidio di Eros Di Ronza

Alle 5 di mattina del 17 ottobre Eros Di Ronza, pregiudicato di 37 anni, è arrivato di fronte al bar a bordo di uno scooter insieme a un complice. Di Ronza, dopo aver forzato la saracinesca, è entrato all’interno del locale per prelevare alcuni gratta e vinci mentre il compagno è rimasto fuori a sorvegliare.

Come ricostruisce Ansa, il figlio e il marito della titolare del locale, entrambi di nazionalità cinese, attirati da rumori e (si presume) dal suono dell’allarme sono scesi in strada e hanno sorpreso i rapinatori. Eros Di Ronza è stato colpito al torace da una forbiciata e subito dopo, dopo un brevissimo inseguimento, è stato raggiunto da altri fendenti.

I pm, negli atti, parlano di 36 ferite: dalla relazione del medico legale risulta che il corpo presentava una “escoriazione” alla testa, una ferita “al collo” da forbiciata e poi ancora almeno 17 “al tronco”, almeno nove agli “arti superiori” e almeno nove “all’arto inferiore“, stando ai primi accertamenti riferiti dall’Ansa.

L’arresto e l’interrogatorio

Secondo le prime indiscrezioni, sul corpo di Eros Di Ronza non sarebbero presenti segni di difesa, dunque si ipotizza sul reato di omicidio volontario. A chiamare i soccorsi è stato il 30enne cinese.

I due aggressori sono stati arrestati ma di fronte al pm Maura Ripamonti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Per il pomeriggio di venerdì 18 ottobre è prevista la convalida dell’arresto. La Procura di Milano, rappresentata da Marcello Viola, ha chiesto la custodia cautelare in carcere.

IShou Zhou di 30 anni e lo zio Liu Chongbin di 49 verranno interrogati dal gip di Milano Tiziana Gueli presso il carcere San Vittore di Milano.

L’accusa dei pm: “Omicidio efferato quando era inerme”

I pm, negli atti citati dall’Ansa, sottolineano la “sproporzione della reazione e, anzi, l’efferatezza” con cui Eros Di Ronza “viene attinto prima da dietro, quando, con tutto il busto ancora dentro il bar, nemmeno può accorgersi della presenza dei titolari e poi finito quando ormai è inerme a terra, con una serie di colpi inferti con forza, in una sequenza in cui la lontananza della scena rispetto alla telecamera non riesce a mascherarne l’estrema drammaticità”.

Quindi, la Procura chiede la custodia in carcere “dato che vi è il concreto pericolo che gli arrestati commettano ulteriori condotte di violenza personale“. Deve certo essere “considerata la particolarità del contesto”, si legge, “e che l’azione si colloca nell’ambito di uno stato di rabbia a fronte del tentativo di furto, probabilmente non il primo con quelle modalità”.

Tuttavia, “non può non essere sottolineata la sproporzione della reazione” e la “efferatezza” dell’omicidio. Tutti elementi che, per gli inquirenti, “inducono a sostenere l’incapacità di autocontrollo da parte degli arrestati e una certa tendenza a ricorrere alla violenza come forma di giustizia personale”. In questo quadro, viene messa in luce anche “la pericolosità sociale” dei due.

Fonte foto: Facebook - Eros Di Ronza / ANSA

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