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Omar Bassi morto dopo la rissa nella discoteca Dolce Beach di Origgio. La famiglia: "Sono stati i buttafuori"

Era in vacanza Omar Bassi quando è stato colpito da emorragia cerebrale: 15 giorni prima era stato pestato nella discoteca Dolce Beach, che ha chiuso

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Aveva solo 23 anni Omar Bassi, il giovane morto il 5 agosto agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria dopo essere stato coinvolto in una rissa nella discoteca Dolce Beach di Origgio, in provincia di Varese, lo scorso 20 luglio. Secondo la famiglia, il 23enne avrebbe ricevuto pugni dai buttafuori durante il caos. Omar si trovava in vacanza in Calabria dove è stato colpito da una forte emicrania, spegnendosi poco dopo per emorragia cerebrale. I genitori hanno sporto denuncia contro la sicurezza del locale e i medici che lo avevano visitato, sospettando un errore medico. La discoteca, nel frattempo, in seguito all’episodio è stata chiusa.

Bollate in lutto per la morte di Omar Bassi

È un grido di disperazione quello dei genitori di Omar Bassi, il giovane di 23 anni morto in vacanza a Reggio Calabria per emorragia cerebrale. Quindici giorni prima era rimasto coinvolto in una violenta rissa in discoteca, la Dolce Beach di Origgio, nel Varesotto.

La famiglia vuole vederci chiaro: punta il dito sui buttafuori, sul locale e sui medici perché quella maledetta sera del 20 luglio potrebbe essere collegata al decesso del giovane.


La rissa è avvenuta nella discoteca Dolce Beach a Origgio, nel Varesotto

I genitori, convinti del coinvolgimento degli addetti alla sicurezza del locale nella rissa, hanno formalizzato quindi una denuncia presso la procura di Busto Arsizio.

La rissa nella discoteca Dolce Beach

Omar Bassi, residente a Bollate, il 20 luglio si trovava nel locale di Origgio per il compleanno di un cugino. Secondo i familiari, durante la serata è stato coinvolto in una rissa tra clienti e addetti alla sicurezza del locale.

Nel caos Omar avrebbe ricevuto diversi colpi. La cugina Michelle ha raccontato al quotidiano La Prealpina che la rissa, iniziata a un tavolo, ha richiesto l’intervento della sicurezza. Tuttavia, i buttafuori avrebbero perso il controllo della situazione, iniziando a colpire indiscriminatamente, incluso il fratello di Omar, Thomas.

Quando Omar è intervenuto per difendere il fratello, sarebbe stato brutalmente picchiato da cinque persone. Ferito e sofferente, Omar è stato trasportato al pronto soccorso del Sacco a Milano, ma a causa dei tempi di attesa prolungati, ha deciso, insieme alla famiglia, di tornare a casa.

Le visite mediche e la morte di Omar Bassi

Due giorni dopo l’incidente, preoccupati dalle condizioni di Omar, i genitori lo hanno portato in ospedale a Garbagnate per un’altra visita. Qui i medici gli hanno prescritto solo paracetamolo per alleviare il dolore e hanno rilasciato una prognosi di tre giorni per ferite e trauma cranico contusivo.

Tranquillizzati da queste indicazioni, Omar e i suoi genitori sono partiti per una vacanza in Calabria. Lunedì 5 agosto, dopo alcuni giorni di tranquillità, Omar è stato colpito invece da un dolore lancinante alla testa mentre faceva la doccia.

I genitori hanno avvertito subito la criticità della situazione. Trasportato d’urgenza con l’elisoccorso agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, nonostante gli sforzi dei medici Omar è morto per un’emorragia cerebrale a 23 anni.

Pochi giorni dopo la tragica scomparsa di Omar Bassi e di fronte alle numerose polemiche, la discoteca Dolce Beach ha deciso di chiudere temporaneamente, senza ulteriori comunicazioni specifiche. Nel frattempo è impazzata la rabbia social, alimentata dai tanti che come la famiglia chiedono giustizia.

Fonte foto: ANSA/Facebook - Omar Bassi

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