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Olimpiadi invernali, GdF in sede Fondazione Milano-Cortina: 3 indagati, c'è anche l'ex Ad Vincenzo Novari

Perquisizioni della GdF in sede Fondazione Milano-Cortina nell'ambito di un'indagine per corruzione e turbativa d'asta sulle olimpiadi invernali

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

lLa Guardia di Finanza di Milano ha avviato una serie di perquisizioni nella sede della Fondazione Milano-Cortina 2026 nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano per corruzione e turbativa d’asta sugli appalti delle Olimpiadi invernali. Ci sarebbero 3 indagati, tra cui l’ex amministratore delegato di Milano-Cortina Vincenzo Novari.

Le perquisizioni nella sede della fondazione Milano-Cortina

I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria ha avviato l’acquisizione di documentazione cartacea e informatica. L’inchiesta dei pubblici ministeri Francesco Cajani e Alessandro Gobbis è coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano. Come riportato dall’agenzia ‘Lapresse’, sarebbero gli appalti per lo sviluppo dei servizi digitali della società Vetrya per le Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 a essere finiti nel mirino dei pubblici ministeri di Milano nell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta.

Il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano è nella sede della Fondazione Milano Cortina, con almeno 10 agenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza per eseguire un decreto di perquisizione e acquisire documenti relative alle gare vinte dalla società di servizi informatici e hosting, quotata in Borsa dal mese di luglio del 2016.

La Guardia di Finanza ha avviato nella mattinata di martedì 21 maggio una serie di perquisizioni nella sede della Fondazione Milano-Cortina, in relazione a un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta sugli appalti per le Olimpiadi invernali.

Tre indagati e le fatture da 2 milioni di euro

Come riportato da ‘ANSA’, le tre persone indagate sono l’ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, un ex dirigente della fondazione e l’ex rappresentante legale della Vetrya, ora Quibyt Nicola Tommasini, che si era aggiudicata l’incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026.

Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, Tommassini prima con Vetrya e poi con Quibyt ha messo mano sugli affidamenti diretti da quasi due milioni di euro per i servizi relativi all’ecosistema digitale: sviluppo delle piattaforme web e mobile; servizi licensing Office 365, hosting in cloud e pperation; implementazione Microsoft Azure Information Protection e altro. Nel decreto di perquisizione si legge: “inducono a ritenere realizzatosi nei fatti un accordo corruttivo tra gli attori di Fondazione coinvolti (Novari e Zuco) e l’imprenditore Tomassini in relazione alle gare per l’aggiudicazione dei servizi digitali dei Giochi olimpici e paraolimpici di Milano Cortina 2026″.

La reazione del ministro Abodi

Il ministro dello Sport Andrea Abodi, a margine dell’incontro con il Roma Club Gerusalemme, ha commentato le perquisizioni nella sede della Fondazione Milano-Cortina.

Queste le sue parole, riportate da ‘ANSA’: “Ne siamo stati informati come voi, aspettiamo di capire. La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell’indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione. La Fondazione deve essere ed è una casa di vetro. Chiunque voglia guardarci dentro deve trovare le risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali”.

Fonte foto: ANSA

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