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Novavax, l'annuncio dell'Ema: miocarditi e pericarditi possibili effetti collaterali del vaccino anti Covid

Secondo il comitato di farmacovigilanza dell'Ema miocarditi e pericarditi vanno inserite come possibili effetti collaterali del vaccino Novavax

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Con l’uso del vaccino anti Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax, possono verificarsi casi di miocarditi e pericarditi. Lo ha annunciato l’Agenzia europea del farmaco (Ema) che ha rilevato un “possibile nesso” tra il vaccino e questi due tipi di infiammazione cardiaca.

Ema annuncia possibile nesso tra vaccino Novavax e miocarditi e pericarditi

La novità è stata segnalata dall’Ema in un aggiornamento sulla sicurezza del vaccino di Novavax, in cui vengono riportate le conclusioni del Comitato per la farmacovigilanza dell’ente europeo.

Secondo gli esperti, sulla base dell’analisi di un “piccolo numero di casi segnalati”, dopo la vaccinazione con Nuvaxovid possono verificarsi casi di miocardite e pericardite.

Miocarditi e pericarditi possibili effetti collaterali del vaccino

Il comitato di farmacovigilanza dell’Ema ha quindi raccomandato alle autorità competenti di inserire la miocardite e la pericardite tra gli effetti collaterali nelle informazioni allegate al vaccino, insieme a un’avvertenza finalizzata a sensibilizzare al riguardo gli operatori sanitari e le persone che ricevono questo tipo di vaccino.

Gli esperti del Prac hanno inoltre richiesto che il produttore del vaccino fornisca dati aggiuntivi sul rischio che si verifichino questi effetti collaterali. L’Ema ha comunque ribadito l’efficacia del vaccino anti Covid e confermato che i benefici del suo utilizzo restano superiori ai possibili effetti collaterali.

Novavax, come funziona il vaccino

Il vaccino Nuvaxovid prodotto dalla società statunitense Novavax è un vaccino a base di proteine. Si tratta di una tecnologia nota da decenni e usata per preparati contro l’epatite e l’influenza. Per stimolare una risposta del sistema immunitario, questa tipologia di vaccino utilizza le proteine di un virus, che vengono iniettate nell’organismo insieme a dei coadiuvanti.

Per il vaccino Nuvaxovid non è necessario rispettare la rigida catena del freddo che invece è necessaria per gli altri tipi di composizione. Si presta dunque a essere trasportato e somministrato nei Paesi in via di sviluppo che stanno vivendo le situazioni più tragiche.

Nuvaxovid può essere usato su tutti i soggetti a partire dai 18 anni di età. È previsto un ciclo di due dosi da inoculare a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Approvato lo scorso dicembre, il vaccino di Novavax viene somministrato in Italia dal marzo scorso.

Fonte foto: ANSA

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