Noto barbiere di Catania avrebbe evaso per 700 mila euro: prendeva anche il reddito di disoccupazione
Indagine fiscale nell'area di Catania dove un barbiere avrebbe evaso 700mila euro fra intricate operazioni finanziarie e investimenti immobiliari
Grossi guai in vista per un barbiere di Adrano in Provincia di Catania, destinatario di un’indagine fiscale condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Il soggetto, molto noto nella comunità locale, era del tutto ignoto al Fisco e sarebbe responsabile di un’evasione con numeri da capogiro: si parla di circa 700mila euro. Il barbiere, infatti, aveva chiuso la propria partita Iva da anni ma continuava la propria attività “in nero”, percependo inoltre l’assegno di disoccupazione. I proventi non dichiarati, inoltre, venivano veicolati in numerose operazioni finanziarie sospette, ora messe in luce dalle fiamme gialle.
Il barbiere evasore
Un’impresa condotta per almeno 5 anni rigorosamente in nero, l’indennità di disoccupazione percepita illegamente e poi investimenti immobiliari, veicoli e tortuose avventure finanziarie. È una sintesi del quadro di evasione emerso dai controlli del barbiere di Adrano.
Il recente intervento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania ha condotto su di lui di un’accurata verifica fiscale, con il risultato che, complessivamente, il soggetto avrebbe omesso di dichiarare circa 700.000 euro di guadagni, fatti sparire in parte facendoli convogliare in operazioni finanziarie illecite.
Il barbiere operava in nero ad Adrano, in provincia di Catania, anche se la Partita Iva risultava chiusa dal 2017
Gli investimenti con i soldi in nero
Durante i controlli, è emerso che l’imprenditore avrebbe investito circa 100mila euro in un appartamento, un locale deposito, un terreno agricolo, un SUV, tre utilitarie e due motocicli. Questi investimenti, anziché tradursi in versamenti fiscali, sembrano essere stati mirati a occultare il reale reddito dell’attività.
L’indagine, avviata a seguito di un controllo economico del territorio da parte dei finanzieri della Compagnia di Paternò, ha rivelato che nonostante la chiusura della partita IVA nel 2017, l’attività commerciale del barbiere è proseguita clandestinamente.
Gli accertamenti, condotti con l’analisi della documentazione contabile, dei consumi delle utenze e delle informazioni raccolte dai social e dal diretto interessato, hanno evidenziato pratiche illegali che vanno oltre la mera evasione fiscale.
L’indennità di disoccupazione
Oltre all’operatività “a nero” dell’impresa, è emerso che il titolare avrebbe incassato circa 25mila euro a titolo di indennità di disoccupazione agricola.
Questo doppio gioco finanziario ha portato alle segnalazioni dell’imprenditore alle autorità giudiziarie per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, autoriciclaggio, falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.