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Neonato abbandonato nella Culla per la vita a Milano: accanto al bimbo la lettera della mamma

Lasciato nella struttura di accoglienza del Policlinico, il piccino è stato accudito dai medici della Neonatologia

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Un neonato, durante la mattina di Pasqua, è stato lasciato nella Culla per la vita del Policlinico di Milano. Il piccolo si chiama Enea, ha pochi giorni di vita e pesa circa 2,6 kg. I medici che lo hanno accolto hanno spiegato che è in buona salute.

La lettera della madre

Accanto al bimbo è stata trovata una lettera. “Ciao mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile”, si legge, come se a parlare fosse il bebè (naturalmente il biglietto è stato scritto dalla madre).

Enea, attualmente, è accudito dagli specialisti della Neonatologia alla clinica Mangiagalli del Policlinico. Dall’ospedale sono giunti altri dettagli sulla lettera lasciata dalla mamma accanto al bimbo.

“Parla di coccole, dice di volergli molto bene, ma di non potersi occupare di lui. Racconta anche che il bimbo è super sano e che tutti gli esami fatti in ospedale sono ok”. A spiegare la situazione del caso di Enea è stato il direttore generale del Policlino di Milano, Ezio Belleri.

Il ruolo prezioso delle Culle per la vita

“Questa è una cosa che pochi sanno – ha proseguito Belleri -, ma in ospedale si può partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le Culle per la vita: la nostra si trova all’ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con sé”.

“Si tratta di una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori”, ha concluso Belleri.

Enea ha già trovato una famiglia

Enea ha già trovato una famiglia. “Il tribunale – fanno sempre sapere dal Policlinico – affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato”.

Si tratta del terzo bambino che viene affidato alla Culla per la vita: attiva dal 2007, in un locale esterno alla Clinica Mangiagalli garantisce a chi prende la decisione di abbandonare il proprio bambino di farlo in anonimato e di assicurarsi una cura immediata del neonato.

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