Natale e regole anti Covid: come sarà. La proposta di Zampa
Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha lanciato una proposta per il Natale 2020 ai tempi della pandemia di coronavirus
Come sarà il Natale 2020 ai tempi dell’emergenza coronavirus? Se lo chiedono tutti gli italiani, ma si attende di capire come evolverà l’epidemia in Italia alla luce degli ultimi provvedimenti adottati dal governo prima di definire le regole anti Covid per le festività natalizie. Intanto, però, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa è tornata a parlare delle possibili misure per il Natale 2020, lanciando una nuova proposta a ‘Otto e mezzo’ su La 7.
Queste le sue parole: “Stiamo pensando a un modo che non ci faccia rivedere il bis dell’estate”.
Ancora Zampa: “Non possiamo immaginare un allentamento dei comportamenti tale da ripetere le cose che hanno determinato un aggravio molto grande dell’epidemia dopo l’estate”.
Poi la sottosegretaria alla Salute ha chiarito: “Si metteranno dei limiti alla larghezza dell’incontro familiare. Io credo non si potrà andare oltre i parenti di primo grado. Non posso immaginare cenoni, feste nelle piazze e così via. Ci prepariamo a un Natale non solitario, ma ben diverso da quello che abbiamo conosciuto”.
Come sarà il Natale 2020: cosa ha detto Sileri
Del Natale 2020 ha parlato anche Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute: “Sarà un Natale in cui sicuramente potremo fare molto meno di quello che abbiamo fatto il Natale scorso”. Poi ha chi gli ha chiesto se, secondo lui, sarà possibile ospitare persone a casa, Sileri ha risposto: “Secondo me sì. Non numerose, ovviamente nei limiti del minimo possibile e sempre con protezione. Ma questo poi si vedrà, ora è presto per dirlo”.
Come sarà il Natale 2020: il parere di Galli
Questo il pensiero sul Natale 2020 di Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: “I grandi cenoni familiari e i grandi veglioni di capodanno ce li dobbiamo dimenticare fin da ora. Anche se chiudessimo tutto oggi e riaprissimo per Natale, o anche prima, è abbastanza evidente che se non manteniamo le precauzioni anche dopo la riapertura cadremo nell’errore di ferragosto”.