Musk, ultimatum a Twitter: "Così salta l'accordo". Perché i dati su account spam e fake sono importanti
Elon Musk minaccia nuovamente di far saltare l'accordo per l'acquisizione di Twitter: cosa chiede all'azienda
La burrascosa relazione tra Elon Musk e Twitter si arricchisce di un nuovo episodio. In una comunicazione depositata alla Sec, l’uomo più ricco del mondo ha fatto sapere che il rifiuto del social network di fornire le informazioni richieste sugli account spam e fake rappresenta una violazione dell’accordo di fusione.
L’accordo tra Musk e Twitter è a rischio: l’ultimatum
L’accordo per l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk potrebbe rischiare nuovamente di saltare. Il patron di Tesla ha infatti lanciato un ultimatum all’azienda, chiedendo di fornire maggiori informazioni sugli account spam e fake; un eventuale rifiuto da parte della società potrebbe mettere a rischio l’accordo.
In una comunicazione inviata alla Sec, l’ente regolatorio della Borsa negli Stati Uniti, si legge: “Si tratta di una chiara violazione materiale degli obblighi di Twitter ai sensi dell’accordo di fusione e il signor Musk si riserva tutti i diritti che ne derivano, incluso il suo diritto di non portare a termine la transazione e il suo diritto di rescindere l’accordo di fusione“.
I sospetti di Musk
Secondo Musk, “l’ultima offerta di Twitter di offrire dettagli sulle metodologie che usa è equivalente a un rifiuto” di accettare la richiesta dell’imprenditore.
Sempre nella comunicazione alla Sec, Musk ha sostenuto che Twitter starebbe mettendo in atto “un tentativo di offuscare e confondere. Musk ha detto chiaramente che non crede che le metodologie della società siano adeguate. I dati che ha richiesto sono necessari”.
Perché Musk vuole i dati di Twitter su account fake e spam
Tra Elon Musk e Twitter non sembra scorrere buon sangue ultimamente, soprattutto in merito alla questione dei profili fake e spam su cui l’imprenditore ha più volte posto l’attenzione. I social network, d’altra parte, sono fatti di persone: se però molti profili non sono autentici o sono gestiti da bot, cioè software automatici, viene a mancare l’interazione umana, che è un presupposto imprescindibile.