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Morto Arnaldo Forlani all'età di 97 anni: lo storico esponente della Dc si è spento serenamente a Roma

Si è spento nella sua abitazione romana Arnaldo Forlani: lo storico esponente della Dc è morto a 97 anni

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Si è spento Arnaldo Forlani, storico esponente della Democrazia Cristiana. Tra i più importanti politici italiani dagli anni Settanta fino ai primi anni Novanta, è morto serenamente nella sua abitazione di Roma. Aveva 97 anni. Più volte ministro, presidente del Consiglio all’inizio degli anni Ottanta, è stato segretario della Dc fino alla bufera di Mani pulite.

Forlani: così sfumò l’elezione a presidente della Repubblica

Nel 1992 Forlani è stato anche vicino a diventare presidente della Repubblica. A mandare in fumo l’elezione un gruppo di “franchi tiratori”. A quel punto ritirò la sua candidatura e al suo posto fu eletto Oscar Luigi Scalfaro.

Il termine della parabola politica di Forlani coincise con la fine della stagione politica della Dc quale “pilastro” dell’intera politica nazionale. Con Bettino Craxi e Giulio Andreotti, con i quali formò l’asse rinominato CA.F., è stato tra gli ultimi protagonisti della Prima Repubblica, che venne sommersa dallo scandalo di Tangentopoli.

Forlani al timone della Dc

Quando Forlani fu al timone della Dc, all’inizio degli anni ‘80, pose fine alla collaborazione con il Pci. Collaborazione nata e cresciuta durante i governi di “solidarietà nazionale” del decennio precedente. Optò per un’alleanza con i socialisti e i partiti laici: fu il periodo del cosiddetto “Pentapartito“.

Da giovane fu anche un buono giocatore di calcio. Vestì la maglia, come mezz’ala, della squadra della sua città, vale a dire la Vis Pesaro.

Quella volta che fu incalzato da Antonio Di Pietro

Celebre nella memoria collettiva la sua deposizione, ripresa dagli obbiettivi delle telecamere, in qualità di testimone al processo per la tangente Enimont nel dicembre del 1993.

Si trovò innanzi ad Antonio Di Pietro che lo mise alle strette. Forlani apparve assai titubante e rispose balbettando. Fu una delle immagini cruciali ed emblematiche del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, cioè del crepuscolo dei partiti storici. Appena tre mesi dopo quell’udienza Silvio Berlusconi trionfò alle elezioni.

Fonte foto: ANSA

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