Monopoli, bambino ha choc anafilattico ma l’ambulanza non arriva: salvato dai vigili
A Monopoli un bimbo in vacanza con la famiglia ha uno choc anafilattico: l’ambulanza tarda, così a risolvere la situazione ci pensano i vigili urbani
Brutta avventura per una famiglia di turisti originari della provincia pavese in vacanza a Monopoli. Mentre si trovavano a spasso per il centro della cittadina il figlio di 10 anni ha accusato un malore improvviso con vertigini e difficoltà respiratorie. I genitori hanno immediatamente richiesto l’intervento della pattuglia di vigili urbani che si trovava sul luogo, i quali, a loro volta, hanno chiamato il numero unico delle emergenze sollecitando l’intervento di un’ambulanza.
I vigili risolvono la situazione
Dopo un’attesa di vari minuti e diversi solleciti l’ambulanza tardava ancora ad arrivare, a causa dei molti interventi legati al grande afflusso turistico, così i vigili hanno preso l’unica decisione possibile: trasportare personalmente il piccolo paziente all’ospedale San Giacomo utilizzando l’auto di servizio.
I fatti sono avvenuti in piazza Vittorio Emanuele, nel cuore del centro barese, nel primo pomeriggio del 15 agosto.
L’arrivo in ospedale
In ospedale i medici hanno sottoposto il bambino ad una visita approfondita e hanno diagnosticato uno stato compatibile con uno choc anafilattico, probabilmente causato da un’allergia alimentare.
Per il bambino è stato richiesto un breve periodo di osservazione in ospedale a titolo di precauzione. Tanta paura, dunque, oltre al Ferragosto rovinato. Ma per fortuna nulla di grave, in definitiva.
La soddisfazione del comandante
Nel commentare la vicenda non ha nascosto una punta di orgoglio il comandante dei vigili urbani di Monopoli, Saverio Petroni. Queste le sue parole, riportate da ‘La Repubblica’: “La soddisfazione più grande è stata il ringraziamento dei genitori. L’intervento tempestivo degli agenti è stato determinante, ma bravi anche i medici del pronto soccorso ad aver compreso subito le ragioni del malessere e ad intervenire con la giusta terapia”.