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CRONACA NERA

Minaccia l'ex al telefono sul bus, una passeggera lo fa arrestare: Giulia Cecchettin sta cambiando le cose?

La speranza è che la sua morte possa salvare altre vite: l'effetto Giulia Cecchettin sembra suffragato dai dati, il germoglio può davvero sbocciare

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

L’omicidio di Giulia Cecchettin sta veramente cambiando le cose? Inevitabilmente, l’attenzione mediatica si sta soffermando su diversi casi di violenza contro le donne, ma la percezione sembra comunque essere confermata dai dati e dai fatti, a tal punto che si potrebbe parlare di un effetto Cecchettin. Non solo tra le donne vittime di abusi in senso lato, ma anche da chi sceglie di non restare più indifferente, magari assicurandosi che una lite di una coppia, in strada, non degeneri. C’è poi chi va oltre, chi si sente in dovere di denunciare: è il caso di una donna che, a bordo di un bus a Roma, ha assistito a una telefonata tra un 32enne e la sua ex. Una telefonata fatta di presunte minacce, che hanno spinto la passeggera a registrare la chiamata e a segnalare l’uomo alla polizia. Alla fine è stato arrestato.

La vicenda di Roma

Secondo quanto riferito dall’Adnkronos, una passeggera a bordo di un bus avrebbe assistito a una presunta telefonata minacciosa tra un 32enne e la sua ex.

Avrebbe quindi deciso di registrare la chiamata, facendo ascoltare l’audio alla polizia e denunciando l’uomo.

Un’opera dell’artista Fabio Ingrassia in piazza Duomo, a Milano, raffigurante Giulia Cecchettin

Dopo un’accurata attività d’indagine svolta dagli agenti del V Distretto Prenestino e del VII Distretto San Giovanni, il Gip del Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti del 32enne, di origini cubane, accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna.

Secondo il racconto della passeggera, l’uomo avrebbe accusato la donna di non fargli vedere la loro figlia di pochi anni.

Il 32enne sarebbe già noto alle forze dell’ordine: dal 2020 risulterebbero ripetuti episodi di minacce e molestie nei confronti della ex, che avrebbe raccontato agli agenti come l’uomo fosse solito consumare alcol, anche quotidianamente.

Motivo per cui la donna avrebbe deciso di interrompere la relazione, proprio per tutelare la figlia che stava per nascere.

Nel 2022, l’uomo si sarebbe recato a casa della ex per vedere la bimba, trovando l’opposizione della donna: da allora, la madre della piccola avrebbe confermato agli agenti di aver ricevuto diverse telefonate e messaggi minacciosi.

Il coraggio grazie a Giulia: denunce triplicate a Torino

L’effetto Cecchettin sembra essere dimostrato empiricamente.

Oriana Elia, responsabile del Centro antiviolenza del Comune di Torino, sottolinea all’Ansa che “da quando c’è stato il caso di Giulia Cecchettin le donne che ci contattano si sono triplicate”.

E ancora:

“Giulia ha dato coraggio a tante donne proprio perché è stato eclatante: mentre prima registravamo 5 richieste a settimana, ora sono 14“.

La mamma di Teodora Casasanta, uccisa a Carmagnola: “Voglio incontrare Gino Cecchettin”

Nel frattempo Alfonsina Papa, madre di Teodora Casasanta uccisa dal marito (poi suicidatosi in carcere) a Carmagnola (Torino) il 29 gennaio 2021, insieme al figlio, ha dichiarato di voler incontrare Gino Cecchettin, il padre di Giulia.

La donna, citata dall’Ansa, ha spiegato che il suo obiettivo è “fare rumore insieme contro la violenza“.

Fonte foto: Getty

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