Mimì Manzo scomparso da Prata, il dolore della figlia e la svolta nelle indagini dopo quasi 4 anni di silenzio
Verso la svolta le indagini sulla scomparsa di Mimì Manzo, dalla testimonianza di una barista all'esame del Dna su un'auto: tutte le novità
Il caso della scomparsa di Mimì Manzo, sparito nel nulla l’8 gennaio 2021, potrebbe trovarsi a una svolta. Secondo le prime indiscrezioni gli inquirenti sarebbero prossimi a trasmettere nuovi avvisi di garanzia dopo i quattro indagati per il caso di Prata di Principato Ultra (Avellino). Contestualmente, la Procura ha chiesto una proroga delle indagini. Tra gli indagati c’è anche la figlia di Mimì, Romina Manzo, che nonostante l’attenzione degli inquirenti non smettere di chiedere verità su suo padre.
- Gli sviluppi nella scomparsa di Mimì Manzo
- Chi sono gli indagati
- La testimonianza della barista
- La scomparsa di Mimì Manzo
Gli sviluppi nella scomparsa di Mimì Manzo
La Procura ha chiesto una proroga sulle indagini a carico delle quattro personalità che roteano intorno alla scomparsa di Mimì Manzo. In più, gli inquirenti avrebbero inserito nel fascicolo la testimonianza resa da una barista di Prata di Principato Ultra, che giorni dopo la scomparsa del 72enne avrebbe assistito a un evento che ora è finito sotto l’interesse degli investigatori.
Come riporta Corriere della Sera, la chiusura delle indagini è imminente e i carabinieri di Avellino hanno acquisito tracce di Dna rilevate nel 2022 dai Ris su una T-Roc noleggiata da un’amica dei figli del 72enne.
Come riporta Il Mattino, le novità appena elencate – la testimonianza della barista, le tracce di Dna e altri nuovi elementi – potrebbero portare a una svolta imminente nelle indagini.
Corriere della Sera ha raccolto una dichiarazione di Romina Manzo: “Se sapessi chi ha fatto del male a mio padre lo andrei a denunciare subito. Qualcuno sa e ritengo che sia del paese“. Infine, l’appello: “Chiedo solo che parlino, così finisce questo dolore”.
Chi sono gli indagati
Come già detto, tra i nomi dei quattro indagati c’è anche quello di Romina Manzo, figlia del 72enne. Poi ci sono quelli di Alfonso Russo, amico della ragazza e di un’altra amica, Loredana Scannelli e della madre di quest’ultima, Pasqualina Lepore.
Queste quattro persone sono indagate a vario titolo di sequestro di persona e false dichiarazioni al pubblico ministero.
La testimonianza della barista
Il Mattino riporta la testimonianza di Roberta Cristaudo. Alcuni giorni dopo la scomparsa di Mimì Manzo, la donna avrebbe visto Alfonso Russo – una delle persone indagate – all’interno del suo bar. Russo “piangeva” con “le mani tra i capelli” e in uno stato emotivo “disperato e molto teso”.
Qualcuno che era con lui “gli disse di non preoccuparsi perché nessuno avrebbe saputo nulla“. Secondo la barista “molti in paese sanno cosa è accaduto realmente a Mimì ma non parlano” perché “hanno paura di parlare“.
La scomparsa di Mimì Manzo
La sera dell’8 gennaio 2021 Mimì Manzo era in casa con la figlia Romina e alcuni amici della ragazza, che in quell’occasione stava festeggiando il suo compleanno. I due avrebbero iniziato a litigare, motivo per cui il 72enne si era allontanato da casa per incamminarsi lungo il paese.
All’incrocio tra via dell’Annunziata e via Marconi, all’altezza di una ferrovia in disuso, era svanito nel nulla. Uno dei punti principali della vicenda potrebbe essere il motivo della lite tra padre e figlia, che quest’ultima attribuisce alla troppa confusione creata dagli invitati. Il vociare avrebbe innervosito il 72enne, che per questo motivo aveva deciso di uscire.
Gli inquirenti, però, considerano l’ipotesi della presenza di droga tra gli invitati, che Mimì Manzo avrebbe minacciato di denunciare. Un’altra ipotesi è quella di un pezzo di lasagna caduto sul pavimento: lo sporco generato dal cibo avrebbe infastidito l’uomo che avrebbe inveito contro la figlia prima di allontanarsi.
A proposito della pista della droga, Romina Manzo riferisce al Corriere della Sera: “Secondo voi io avrei mandato i ragazzi a far uccidere mio padre per questa stupidaggine? Stiamo scherzando, quello era mio padre”. Il caso è stato più volte trattato nel corso della trasmissione Chi l’ha Visto?.