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Migranti schiaffeggiati dal poliziotto. Questura: "Vergogna"

L'agente è stato sollevato dall'incarico. Dopo che la notizia è trapelata si è mosso il console tunisino mentre la questura cerca di fare chiarezza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un poliziotto schiaffeggia un migrante e in aggiunta costringe altri profughi a schiaffeggiarsi tra di loro, per punizione. Il fatto è accaduto ad Agrigento, dopo che l’agente ha dovuto affrontare un tentativo di fuga dal centro d’accoglienza in contrada Ciavolotta di un gruppo di persone di nazionalità tunisina. “Sei l’ospite e devi rispettare la legge, adesso inginocchiatevi e schiaffeggiatevi a vicenda”, la frase che si sente dal video che ha ritratto la scena e che è subito diventato virale in rete.

Il poliziotto protagonista della vicenda, segnalato dalla Questura alla Procura di Agrigento, è finito nel registro degli indagati. L’accusa è di abuso dei mezzi di correzione. Inoltre è stato sollevato dall’incarico e quindi non sarà più in servizio nel centro d’accoglienza al centro del caso.

Il gip di Agrigento Alessandra Vella ha accolto inoltre la richiesta del pm Cecilia Baravelli, disponendo l’incidente probatorio. Verranno così ascoltati cinque migranti tunisini, tra i quali figurano i due che si sono schiaffeggiati su ordine dell’agente.

Questura di Agrigento, Rossella Iraci sconfortata e adirata

Sulla vicenda è intervenuta Rossella Iraci, la dirigente dal marzo dell’anno scorso che guida una questura modello, addirittura premiata al Quirinale per l’umanità e la professionalità nell’accoglienza dei migranti. Ed è per questo che, a causa di ciò che è accaduto, è sconfortata e adirata.

“È una persona di cui ci vergogniamo e che non rende onore alla polizia di Stato. Non ci sono parole per descrivere quello che abbiamo provato”, ha dichiarato lungo le colonne del Corriere della Sera.

“Stiamo adottando rigorosi provvedimenti disciplinari – ha aggiunto -. Intanto, è stato rimosso dall’incarico. Forzatamente a risposo, lontano dai migranti. L’iter disciplinare ha i suoi tempi, ma noi non ci giriamo dall’altra parte.”

“Agiremo in maniera pesante – ha continuato la Iraci – perché queste scene non possono essere nemmeno immaginate, né consentite. Vedremo anche se e quanto sono responsabili le altre persone presenti e che forse nulla hanno fatto davanti a questa manifestazione di impensabile e stupido nonnismo. Sì, saremo molto rigorosi, d’intesa con il Dipartimento pubblica sicurezza al cui vertice sta il Capo della polizia”.

A spendere parole sulla vicenda è stata anche la sociologa Giorgia Butera, presidente della Mete onlus, l’associazione che fa parte dell’Unar, l’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali.

“Per un caso in quel Centro – ha dichiarato Giorgia Butera – era presente il fratello di una giovane migrante che lavora da tempo nella nostra sede di Palermo. Non appena ho avuto un contatto con Agrigento il questore Iraci mi ha chiesto di andare. Ho mostrato il video e abbiamo concordato di non dire nulla all’esterno, in attesa delle indagini…”.

Sul caso c’è l’intento di fare assoluta chiarezza e giustizia. Mercoledì i magistrati sentiranno i tunisini e gli agenti. Sarà presente anche il legale che difende il poliziotto indagato, l’avvocato Daniela Posante.

L’intervento del consolato tunisino

Dopo che la notizia è trapelata si è mosso anche il console tunisino Jalel Ben Belgacem che ha raggiunto la questura ad Agrigento per acquisire informazioni. Al suo fianco, l’avvocato Leonardo Marino, come riporta sempre TgCom24.

“Il console – ha reso noto il legale – dopo il grande clamore mediatico sollevato attorno al caso ha voluto attivarsi in maniera istituzionale per acquisire informazioni. Abbiamo avuto un primo incontro molto cordiale con il capo di gabinetto del questore, cercheremo di entrare nel procedimento”.

Fonte foto: ANSA

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