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Meteorite di San Valentino trovato in un balcone di Matera, la scoperta di una coppia di anziani

La caccia al bolide celeste era stata lanciata negli scorsi giorni grazie alla rete di astrofisici Prisma: è il secondo ritrovamento in Italia in poco tempo

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Scoperta spaziale di una coppia di anziani lucani: è stato trovato in un balcone di Matera il meteorite avvistato nei cieli di Puglia e Basilicata la sera di San Valentino. La rivelazione è arrivata dopo la caccia all’oggetto celeste lanciata alla popolazione da Prisma, la Prima Rete Italiana Studio Meteore e Atmosfera dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). “Cercare a Nord di Matera”, era stata l’indicazione degli esperti e i calcoli si sono dimostrati corretti.

Il ritrovamento

Sono stati i figli dell’anziana coppia a notare gli strani sassi, dopo che quattro giorni fa i genitori avevano sentito un botto proveniente dall’esterno. Il bolide è caduto verticalmente al suolo con una velocità di circa 300 km/h e nell’impatto ha scheggiato una piastrella del balcone, nell’abitazione fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci, a Matera.Alcuni frammenti più grandi del meteorite caduto a Matera

I frammenti recuperati sono 12 più decine di detriti più piccoli, per un totale di oltre 70 grammi raccolti da una massa complessiva di circa 400-500 grammi.

La rete Prisma

Il progetto di “citizen science”, coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e sostenuto da Fondazione CRT, si avvale di un network di circa una sessantina di “occhi elettronici” sparsi su tutto il territorio italiano. L’ultimo avvistamento è stato possibile grazie alle telecamere posizionate nei comuni di Castellana Grotte, Tricase e Vasto.

Come spiegato da Daniele Gardiol, astronomo Inaf di Torino e coordinatore nazionale della rete Prisma “il ritrovamento è avvenuto a soli tre giorni dalla caduta e quindi si tratta materiale freschissimo, non contaminato”.

Il precedente

I meteoriti hanno attraversato quasi inalterati i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema Solare – ha spiegato – e ritrovarne uno appena caduto come quello rinvenuto a Matera aiuta molto gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa”.

Dalla fine degli anni ’50, in tutto il mondo sono avvenuti circa 40 ritrovamenti e questo è il secondo in Italia e a distanza di poco tempo: il meteorite “Cavezzo” era stato rintracciato all’inizio di gennaio del 2020 nei pressi di Modena sempre grazie alla rete Prisma.

Fonte foto: ANSA

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