Meloni incontra Berlusconi, si cerca la tregua: senza Forza Italia potrebbe tornare un tecnico a Palazzo Chigi
Giorgia Meloni incontra Silvio Berlusconi dopo giorni tesissimi tra i due leader del centrodestra: cosa può succedere al Governo che sta per nascere
Il calumet della pace, col rischio che il tutto degeneri in una resa dei conti. Dopo quanto successo in Senato, con Forza Italia che di fatto non ha votato Ignazio La Russa come presidente, Silvio Berlusconi ha perso parecchio potere all’interno della coalizione per quanto riguarda la squadra dei ministri di un Governo che, senza l’appoggio azzurro, rischia comunque di non nascere esattamente come previsto da Giorgia Meloni. Sullo sfondo, infatti, si allunga persino l’ombra di un Governo guidato da un tecnico. Cosa può succedere dopo l’incontro tra due leader del centrodestra.
- Quando e dove si incontrano Meloni e Berlusconi
- Cosa può succedere secondo Fratelli d'Italia
- Cosa può succedere secondo Forza Italia
- Lo scenario di un Governo guidato da un tecnico
Quando e dove si incontrano Meloni e Berlusconi
Il vertice tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi andrà in scena lunedì 17 ottobre a Roma, nella sede di Fratelli d’Italia, in via della Scrofa.
Appuntamento previsto intorno alle ore 16.
Cosa può succedere secondo Fratelli d’Italia
Giorgia Meloni, che è apparsa parecchio scocciata dopo l’ormai famoso foglietto compilato da Silvio Berlusconi a Palazzo Madama, ricco di aggettivi negativi rivolti tutti alla leader di Fratelli d’Italia, ha bisogno del Cavaliere: per governare, infatti, serve una maggioranza effettiva.
La paura è che i parlamentari azzurri possano sparpagliarsi, andando a infoltire i banchi del Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Per questo, la mediazione è possibile: la situazione però è delicata.
Guido Crosetto, fedelissimo di Giorgia Meloni e in odore di Ministero, spinge per l’accordo e ai microfoni del Corriere della Sera si lascia andare in lusinghe nei confronti del Cavaliere: “Conosce come nessuno i bisogni e i problemi del mondo produttivo, deve essere portatore della visione di questa parte della società italiana. C’è bisogno della sua visione e della sua esperienza”.
Più caustico l’altro alfiere della Meloni, Francesco Lollobrigida che a Repubblica dichiara: “Serve un percorso di chiarezza, che nelle prossime ore contiamo si possa riattivare. Niente inciuci né governi anomali, altrimenti neppure ci proviamo. E torniamo dagli elettori, riproponendo a quel punto una coalizione diversa dall’attuale. Inaccettabile far mancare i numeri per fare quello che vuoi tu. Non è un metodo che porta a una conciliazione”, l’attacco a Forza Italia.
Cosa può succedere secondo Forza Italia
All’interno di Forza Italia le differenze sono ancora più marcate.
Secondo Repubblica, infatti, ci sarebbe una vera e propria faida interna tra “ronzulliani” e “antironzulliani”: c’è la possibilità che in tanti decidano di uscire dal partito.
Il senatore Gianfranco Micchiché, alla Stampa, suggerisce di dare “l’appoggio esterno al Governo, a questo punto Giorgia Meloni si scelga questi scienziati di ministri“.
Quindi, l’affondo nei confronti della leader di Fratelli d’Italia, accusata “totale irriconoscenza verso Berlusconi“.
Lo scenario di un Governo guidato da un tecnico
Con il mancato sostegno di Forza Italia, basterebbero 5 senatori per mettere in crisi il Governo sostenuto – a quel punto – da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
E soprattutto – scrive Repubblica – si irrobustirebbe il ‘partito’ di chi vorrebbe riportare un ‘tecnico’ a Palazzo Chigi: è questa la prima preoccupazione della leader di Fratelli d’Italia.