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Meloni - Giorgetti, tensione dopo i "sacrifici per tutti" annunciati dal ministro: la reazione della premier

Le parole di Giancarlo Giorgetti sulla manovra e sui "sacrifici per tutti" agitano le acque nel Governo

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

La prossima manovra economica richiederà “sacrifici da tutti” perché è necessario rimettere a posto i conti pubblici. Le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a Bloomberg hanno fatto sbandare la Borsa di Milano, che ha chiuso la giornata di ieri 3 ottobre a -1,5%, la peggiore in Europa. E mandato in fibrillazione maggioranza e opposizione. Mentre diversi retroscena danno la premier Giorgia Meloni “sorpresa” e “irritata”, altri esponenti del governo come Tajani e Salvini si affrettano a dire che non ci sarà nessuna nuova tassa o aumento delle accise.

I “sacrifici per tutti” annunciati dal ministro Giorgetti

“Approveremo una manovra che richiederà sacrifici da tutti“. Così in una intervista rilasciata a Bloomberg giovedì 3 ottobre Giancarlo Giorgetti ha parlato della prossima manovra di bilancio, non nascondendo le difficoltà per far quadrare i conti.

Il ministro dell’Economia ha parlato di “uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere, ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi”.

Giorgetti ha anche fatto riferimento al comparto della difesa che, “paradossalmente, con tutte queste guerre… si può dire che va particolarmente bene e produce utili superiori”.

In serata, dopo il caos provocato dall’annuncio di Giorgetti, sono arrivate le precisazioni dello staff del ministro, come riporta il Corriere della Sera: “Per le entrate si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato di condizioni favorevoli affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto”.

Inoltre, ha spiegato il Mef, non c’è allo studio nessuna nuova tassazione per gli individui.

La reazione di Giorgia Meloni

Finora dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sono arrivati commenti sulle dichiarazioni del ministro del suo governo.

Stando ai retroscena pubblicati dai principali quotidiani, da Palazzo Chigi filtra però la “sorpresa” della premier per le parole di Giorgetti.

A seconda delle fonti, Meloni viene descritta come “irritata” o “furiosa”, mentre altre sottolineano l’imprudenza del ministro a parlare di aumenti di tasse proprio a Bloomberg.

Salvini: “Nessun aumento di tasse”

Dopo le parole di Giorgetti il sottosegretario all’Economia Federico Freni, anche lui della Lega, ha provato a correggere il tiro: “Non c’è allo studio alcun aumento delle tasse per nessuno. Nuove tasse non fanno parte del Dna di questo governo. Quando Giorgetti dice che tutti dovranno contribuire dice una cosa scontata”.

E il leader del partito Matteo Salvini a Diritto e Rovescio su Rete 4 ha aggiunto: “Nessun aumento di tasse o di accise, come qualcuno paventava. Non è questo il governo che aumenterà le tasse alle persone normali”.

Tajani: “Contrarissimi a nuove tasse”

Sulla vicenda è intervenuto anche l’altro vicepremier Antonio Tajani, che a margine della assemblea generale di Confindustria Bari Bat ha dichiarato: “Nessuna nuova tassa. Noi siamo contrarissimi a imporre nuove tasse”.

“Ci sono state alcune cattive interpretazioni e un fraintendimento su alcune parole dette ieri, ma finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani”, ha spiegato il leader di Forza Italia.

Nuove tasse, cosa può succedere

L’Italia deve fare i conti con un ingente debito pubblico che continua a crescere, a questo si aggiungono gli impegni di spesa presi negli ultimi anni tra emergenza Covid, Pnrr e Superbonus.

Per far quadrare i conti lo Stato deve reperire maggiori risorse. Detto in pochissime parole: servono soldi, e non pochi.

Per farlo le strade principali sono due: tagli alla spesa e aumento delle tasse. Non è un caso che negli ultimi giorni si sono moltiplicate le voci su un possibile aumento delle accise su benzina e diesel, chiamato più gentilmente “rimodulazioni”.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, allo studio ci sarebbero diverse ipotesi, dall’aumento dell’Imposta sui redditi delle società (Ires) a nuove tasse sui profitti in alcuni settori, come finanza, difesa ed energia. Poi l’aumento delle accise e tagli alla spesa pubblica.

Fonte foto: ANSA

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