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Meloni attacca Landini e accusa il segretario Cgil sugli scioperi: "Argomenti deboli come i suoi risultati"

Dopo lo sciopero generale, Giorgia Meloni ha criticato il segretario Cgil Maurizio Landini per i toni e gli scarsi risultati. "Adesione sotto il 6%"

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Dura critica da parte di Giorgia Meloni al segretario della Cgil, Maurizio Landini, accusato di aver adottato nel corso dell’ultimo sciopero una “opposizione politica” basata su ragioni ideologiche e sostenuta da risultati deboli. La premier ha sottolineato che lo sciopero generale indetto da Landini ha registrato un’adesione bassa, e che le rivendicazioni sindacali tradizionali sono state in gran parte realizzate dal suo governo.

Meloni e la stoccata al segretario della Cgil

Ospite a “Quarta Repubblica” su Rete 4, in risposta all’ultimo sciopero generale Giorgia Meloni ha minimizzato l’importanza delle proteste di piazza, sostenendo che “i toni si alzano quando le argomentazioni sono deboli”.

Senza girarci intorno, la premier ha attaccato il segretario della Cgil, Maurizio Landini, accusandolo di basarsi su “ragioni ideologiche” e di essere mosso dall’esigenza di fare opposizione politica. Secondo Meloni, le difficoltà di Landini derivano anche da risultati modesti, evidenziati dalla bassa adesione allo sciopero generale, sotto il 6%.


Il segretario della Cgil Maurizio Landini

La premier ha poi elencato i successi del suo governo: aumenti salariali, crescita dell’occupazione, riduzione della disoccupazione e del precariato, incremento dei contratti stabili e dell’occupazione femminile, miglioramenti alle pensioni minime e un maggiore finanziamento al Fondo Sanitario Nazionale.

Proprio tali risultati, secondo Meloni, rendono difficile per Landini giustificare le sue posizioni critiche verso l’attuale esecutivo. La premier ha poi rivendicato di aver recuperato i fondi per sostenere tali misure da banche e assicurazioni.

Landini e gli scioperi contro i precedenti governi

Meloni si è poi domandata come mai Landini non ha indetto uno sciopero generale contro altri esecutivi. “Non sa come giustificare che lui fa lo sciopero generale contro questo governo e invece non l’ha fatto quando al governo c’erano ad esempio Letta, Gentiloni o Conte II quando l’occupazione era più bassa, la disoccupazione era più alta, il precariato era più alto, l’occupazione femminile era più bassa” ha affermato.

Secondo Meloni, il sindacato affronta un problema di narrazione, poiché molte delle storiche rivendicazioni sui diritti dei lavoratori sono state concretizzate dall’attuale governo, mentre i sindacati erano impegnati in proteste generali.

Meloni: “La sinistra incentiva a stare a casa”

Meloni ha sottolineato poi che il suo governo ha aumentato l’occupazione e migliorato la situazione dei lavoratori, sostenendo che incentivare il lavoro è più efficace rispetto a politiche basate sui sussidi.

“Qualcosa non torna e Landini non mi ha risposto, probabilmente perché il tema è più politico” ha osservato Meloni, in merito alla domanda sui mancati scioperi durante le precedenti amministrazioni.

“Ma io continuerò e questo governo continuerà a fare tutto quello che può, per i lavoratori di questa nazione, perché abbiamo dimostrato, dati alla mano, che incentivare le persone ad assumere e incentivare le persone a lavorare è più efficace che incentivarle a stare a casa, come faceva la sinistra quando stava al governo”.

Fonte foto: ANSA

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