Maurizio Landini attacca Meloni sulla Manovra per la chiamata "quando era decisa": la richiesta della Cgil
Manovra 2025, Maurizio Landini si scaglia contro il governo Meloni e invita alla rivolta sociale non violenta
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, intervenuto a ‘Dimartedì’ da Giovanni Floris (La7), ha rilasciato dichiarazioni durissime nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni. Nel talk show si è dibattuto della manovra economica che l’esecutivo sta mettendo a punto. Il sindacalista ha usato toni perentori e ruvidi, parlando di “ingiustizie” e “disuguaglianze” in merito alla Legge di Bilancio.
- Manovra, Maurizio Landini durissimo su Giorgia Meloni
- Il segretario della Cgil: "Bisogna ribellarsi"
- Landini: "Rivolta sociale, ma mai con la violenza"
Manovra, Maurizio Landini durissimo su Giorgia Meloni
La premier “ci ha chiamato quando la manovra era già decisa, quando era già stata presentata in Parlamento. Noi abbiamo chiesto di cambiare delle cose in quella manovra, e risposte non ne abbiamo avute”. Così Landini a ‘DiMmartedì‘.
“Chiediamo – ha aggiunto il segretario della Cgil – delle cose precise, come l’aumento dei salari, che dev’essere una cosa seria, non una presa in giro. Come più soldi per la sanità, non i tagli che ci sono”.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini
Il segretario della Cgil: “Bisogna ribellarsi”
Landini ha poi invitato le persone a ribellarsi innanzi ad una situazione che lui reputa assolutamente non equa e ingiusta a livello sociale.
Secondo il suo punto di vista, la manovra senza cambi di direzione importanti partorirà ulteriori problemi economici e disparità.
“Ho usato la parola ‘rivolta sociale’ – ha continuato il sindacalista – perché di fronte alle ingiustizie e alle diseguaglianze uno non può girarsi dall’altra parte. Ognuno di noi, non solo con la proclamazione degli scioperi, deve ribellarsi e mettersi insieme alle altre persone per cambiare una situazione di ingiustizia sociale che non ha possibilità di andare avanti”.
E ancora: “Invece di non andare a votare, o di pensare che ognuno si deve arrangiare, è il momento che le persone, partendo da valori forti, si battano contro le ingiustizie che ci sono. Da soli non si va da nessuna parte, per questo invito le persone ad assumere questo atteggiamento, per cambiare la propria esistenza”.
Landini: “Rivolta sociale, ma mai con la violenza”
Il sindacalista ha poi sostenuto che “non si può essere liberi se si è precari” e che una persona non può vivere il valore della libertà se “non riesce ad arrivare alla fine del mese”. “Non si è liberi – ha aggiunto – se si muore sul lavoro, non si è liberi se la sanità non funziona. Queste cose non avvengono a caso, avvengono perché ci sono ingiustizie”.
L’augurio di Landini è che le persone avviino una rivolta sociale. Il sindacalista ha puntualizzato che non intende fomentare la gente all’uso della violenza, ma che il suo fine è spingere i cittadini alla ribellione attraverso “tutti gli strumenti democratici, applicando la Costituzione, che è stata conquistata sconfiggendo quelli che ci han portato alla guerra e che facevano della violenza il sistema per governare il Paese”.