Maysoon Majidi cittadina onoraria di Riace, il premio da Mimmo Lucano dopo le accuse di essere una scafista
Il sindaco di Riace Mimmo Lucano ha consegnato a Maysoon Majidi la cittadinanza onoraria del comune: la donna era accusata di essere una scafista
Cittadina onoraria. Il sindaco di Riace Mimmo Lucano ha consegnato a Maysoon Majidi, donna accusata di essere una scafista, la cittadinanza onoraria del comune calabrese.
- Lucano consegna la cittadinanza onoraria a Maysoon Majidi
- Maysoon Majidi racconta la sua storia
- Il processo a Majidi e gli scafisti
Lucano consegna la cittadinanza onoraria a Maysoon Majidi
Il sindaco di Riace ed europarlamentare di Alleanza Verdi Sinistra Mimmo Lucano ha consegnato all’attivista curda Maysoon Majidi la cittadinanza onoraria del comune calabrese.
La ragazza, arrivata in Italia dopo essere fuggita dall’Iran perché perseguitata, è stata accusata di essere la scafista dell’imbarcazione da cui è scesa. È stata tenuta in carcere per 10 mesi prima di essere liberata. Il processo è ancora in corso.
“Consegnare questa sera la cittadinanza onoraria di Riace a Maysoon Majidi, finalmente libera, è una grande emozione. Invece di accoglierla e darle la libertà e la sicurezza che cercava, l’Italia l’ha messa in prigione con l’accusa di essere la scafista del veliero con cui è arrivata” ha detto la deputata Laura Boldrini, presente alla cerimonia.
Maysoon Majidi racconta la sua storia
Nel corso della cerimonia di consegna della cittadinanza Maysoon Majidi ha raccontato la propria storia, dalla fuga dalla propria terra fino alla prigione in Italia.
“Noi donne, agli occhi del regim siamo solo oggetti, destinate alla sottomissione. Fuggiamo per paura e con la speranza di trovare una vita dignitosa” ha raccontato Majidi.
“Credevo di essere arrivata in un Paese di libertà e diritti ed invece sono stata arrestata senza capire il perché. Dieci mesi, di cui due senza traduttore e senza che nessuno, dunque, potesse spiegarmi le accuse” ha continuato la ragazza.
Il processo a Majidi e gli scafisti
Majidi era stata arrestata il 31 dicembre del 2023, dopo essere sbarcata in Italia al termine di un viaggio cominciato fuggendo dall’Iran nel 2019, dove era stata messa in carcere per il proprio attivismo.
Le autorità italiane la accusarono di essere una scafista con il ruolo di distribuire cibo e mantenere la calma sull’imbarcazione. Rischia 16 anni di carcere e il rimpatrio in Iran, ma nelle ultime udienze alcuni testimoni hanno fatto venire meno diversi indizi su cui si basava l’accusa.
Majidi sarebbe quindi completamente estranea, ma spesso le persone che conducono le barche che attraversano il Mediterraneo, i cosiddetti scafisti, non hanno nulla a che fare con le organizzazioni criminali che trafficano esseri umani e che organizzano i viaggi.