Maxi audizione di Sangiuliano in Procura per il caso Boccia, cosa ha detto l'ex ministro ai pm
L'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è stato ascoltato per 4 ore durante l'audizione in Procura a Roma in merito alla denuncia presentata a carico di Maria Rosaria Boccia
Una lunga interrogazione. È terminata dopo 4 ore l’audizione in Procura a Roma dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, convocato per chiarire alcuni aspetti legati alla denuncia presentata a carico dell’ex collaboratrice Maria Rosaria Boccia. I pm della capitale, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, hanno ascoltato la versione del’ex esponente del governo Meloni.
- Le parole dell'avvocato di Gennaro Sangiuliano dopo l'audizione in Procura
- La denuncia di Sangiuliano a carico di Maria Rosaria Boccia
- Le indagini su Sangiuliano
Le parole dell’avvocato di Gennaro Sangiuliano dopo l’audizione in Procura
“Abbiamo illustrato alcuni aspetti della denuncia che abbiamo presentato nei confronti di Boccia così come richiesto dai pubblici ministeri”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Ansa Silverio Sica, avvocato di Sangiuliano.
“Gli inquirenti ora con scrupolo vaglieranno quanto abbiamo messo a loro disposizione – ha aggiunto il legale -. Abbiamo massima fiducia nell’autorità giudiziaria“.
La denuncia di Sangiuliano a carico di Maria Rosaria Boccia
Lo scorso giovedì 19 settembre Sangiuliano aveva sporto denuncia contro Maria Rosaria Boccia. La mossa era già stata anticipata da Sica nella giornata di venerdì 6 settembre.
Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, l’ex direttore del TG2 avrebbe accusato la donna di “indebite pressioni”, di fatto accusandola di tentata estorsione e violazione della privacy.
Le indagini su Sangiuliano
Sangiuliano, intanto, resta a sua volta indagato per presunti reati di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio.
L’inchiesta era nata in seguito a un esposto presentato dal deputato di Avs (Alleanza Verdi e Sinistra) Angelo Bonelli.
L’accusa verteva sulle parole di Boccia, che aveva dichiarato di aver partecipato a viaggi e incontri istituzionali in compagnia del politico. Spostamenti che non sarebbero stati ufficialmente autorizzati e che potrebbero implicare un uso improprio di fondi pubblici.
Il fascicolo aperto dalla Procura era stato trasmesso al Tribunale dei Ministri, come previsto per i reati commessi da rappresentati del Governo.
La Corte dei conti sta conducendo un’inchiesta per verificare eventuali profili di danno erariale e potrebbe delegare la Guardia di Finanza per raccogliere ulteriori prove.