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Esposto di Bonelli in Procura sul caso Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia: "Ipotesi peculato". Cosa significa

Esposto di Bonelli che accusa il ministro Sangiuliano e la sua presunta consulente Boccia di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio

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Angelo Bonelli ha presentato un esposto alla procura di Roma, accusando il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la sua presunta consulente Maria Rosaria Boccia di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio.

Esposto di Bonelli sul caso Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia

L’iniziativa nasce dalla denuncia del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, noto per aver innescato anche l’indagine contro il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

Come riporta La Repubblica, Bonelli punta il dito contro la gestione del rapporto tra Sangiuliano e Boccia, sollevando dubbi sulla legittimità delle azioni del ministro e sulle presunte funzioni assegnate alla donna.

Bonelli Sangiuliano Maria Rosaria Boccia esposto peculatoFonte foto: Instagram Maria Rosaria Boccia

Maria Rosaria Boccia e il ministro Gennaro Sangiuliano

Secondo Bonelli, Boccia avrebbe tentato di accreditarsi come consigliera del ministro per i Grandi Eventi, sebbene la nomina non sia mai stata ufficializzata.

Tuttavia, una mail e un audio trapelati suggeriscono che vi fosse l’intenzione di nominarla, sollevando interrogativi sulla trasparenza dell’intera vicenda.

Le accuse del deputato di Avs

In particolare, Bonelli accusa Boccia di essere venuta a conoscenza di informazioni sensibili, inclusi dettagli riservati sui preparativi per il G7 della Cultura a Pompei.

Il deputato evidenzia inoltre come la Boccia abbia partecipato a diverse missioni istituzionali, tra cui incontri a Pompei, Taormina e Milano, senza un formale incarico.

Bonelli solleva il sospetto che la donna abbia usufruito di risorse pubbliche, incluse scorte e viaggi aerei, in virtù del suo legame privato con Sangiuliano, configurando così un possibile caso di peculato per distrazione.

Peculato per distrazione: cosa significa

Il peculato per distrazione è una forma di peculato prevista dall’articolo 314 del Codice Penale, in cui un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio non si appropria direttamente di denaro o beni pubblici, ma li utilizza per scopi diversi da quelli per cui sono destinati.

In questo caso, il soggetto non si arricchisce personalmente, ma devia le risorse pubbliche verso finalità non autorizzate, causando comunque un danno all’amministrazione pubblica. Tale condotta, pur non implicando un vero furto, è comunque punita severamente perché compromette la corretta gestione dei beni pubblici.

bonelli-sangiuliano-maria-rosaria-boccia-esposto-peculato Fonte foto: ANSA
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